Processi, i penalisti si ribellano:”Il Governo li stravolge”

Processi, i penalisti si ribellano: “Governo li stravolge. No a udienze virtuali”. Ecco perché contestano le nuove misure

Processi, i penalisti si ribellano:"Il Governo li stravolge"
Processi, i penalisti si ribellano:”Il Governo li stravolge”(GettyImages)

Nell’ambito dei processi, l’Unione delle Camere penali protesta tramite una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Bonafede, contro l’emendamento del Governo al dl Cura Italia che estende “le già eccezionali disposizioni in tema di celebrazione a distanza dei procedimenti penali con gli imputati detenuti che ne facciano richiesta, anche ai procedimenti con imputati liberi“.

Un no secco, dunque, da parte dei penalisti, a udienze virtuali che possano in qualche modo stravolgere il processo nonché violarne le norme base. È infatti necessaria la presenza in aula di giudici, pm e avvocati, così come la segretezza delle camere di consiglio e i colloqui tra avvocato e assistito.

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Processi, i penalisti dicono no a udienze virtuali.

Processi, i penalisti si ribellano:"Il Governo li stravolge"
Processi, i penalisti si ribellano:”Il Governo li stravolge”(GettyImages)

Secondo l’Unione delle Camere Penali, allontanare (oltre agli imputati), fino al 30 giugno le suddette professionalità dall’aula per via della fase epidemiologica in corso, “nonché i giudici di un collegio tra loro” è “inspiegabilmente assurdo“.

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La lettera al ministro Bonafede porta la firma del presidente dell’ Unione delle Camere Penali, Giandomenico Caiazza. Quest’ultimo ribadisce come abbiano chiesto più volte di riprendere i processi già da dopo il 15 aprile, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Tutto ciò indossando, quindi, guanti, mascherine, tenendo distanze di sicurezza ecc.
Caiazza conclude affermando che questa è la strada da percorrere, “se non si vuole che il virus finisca per annoverare tra le sue vittime anche ciò che resta dello Stato di diritto del nostro Paese“.

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