Non basta l’emergenza del virus: i truffatori non si fermano davanti a nulla, dalla tattica porta a porta nei vari quartieri a quelle online.
Sciacalli on line
In questi giorni di grave emergenza, come se non bastasse la gigantesca tragedia del coronavirus che ogni giorno continua a costare centinaia di morti e migliaia di contagi soltanto in Italia, bisogna registrare un aumento impressionante di attività illecite legato al business on line.
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Come agiscono
Queste organizzazioni utilizzano come parola chiave il termine COVID19, sfruttando i motori di ricerca per attirare clienti on line. In questo modo cercano di vendere qualsiasi cosa. Dalla medicina per la cura, agli strumenti per la diagnosi della malattia, ai cosiddetti prodotti DPI, mascherine, guanti e protezione per gli occhi. Sono siti ingannevoli. Chi paga, ovviamente, non riceverà mai nulla e in poche ore il sito o la mail che avrà proposto l’affare sarà già sparito.
Siti ad hoc
In questi giorni sono aumentati in modo sproporzionato anche il numero di siti che in qualche modo hanno un indirizzo ingannevole, che comprende la parola coronavirus o covid, uno strumento ingannevole in più per persone che, navigando in rete, vanno alla ricerca della notizia giusta e spesso finiscono in una trappola. Bisognerebbe anche capire come e perché le autorità preposte a concedere gli indirizzi dei siti ancora liberi non abbiano pensato prima a un qualche blocco.
Phishing e malware
I siti che si riferiscono al Covid 19 sono principalmente, domini che vengono utilizzati per pratiche di phishing o per infettare le reti di computer con malware. Anche perché con lo smart working sono sempre i più i lavoratori che in questi giorni utilizzano la rete di casa, di solito meno protetta rispetto a quella delle grandi aziende e dunque ancora più a rischio. Secondo Ali Neil, direttore della International Security Solutions della Verizon, una delle principali aziende del mondo che si occupa di antivirus e sicurezza on line “Negli Stati Uniti, tra le tante organizzazioni che si sono pronunciate su questa tematica, la Federal Trade Commission – sottolinea Neil – ha emanato un comunicato che avvisa i consumatori sul possibile aumento di e-mail, messaggi di testo e telefonate contraffatte, che dichiarano di provenire dai Centers for Disease Control e offrono una ‘cura’ per il virus, vaccini e kit di test”.
Ma c’è anche chi vende
Ma per la verità c’è di tutto: chi propone vendite promozionali, chi offre corsi di aggiornamento o addirittura lauree on line con supersconti legati al momento mentre c’è anche chi ha verificato che la dashboard on line del sito della Johns Hopkins University, in questo momento una delle pagine più consultate del mondo perché aggiorna in diretta i dati di contagiati e vittime del virus, viene utilizzata per diffondere malware.
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Attenzione alle mail ingannevoli
Il phishing in rete esiste da sempre. Mail nel quale il truffatore si finge un funzionario di banca o di posta e propone investimenti o prodotti attraverso un link. Una vilta effettuato il click il quale il nostro computer diventa remotabile e dunque controllabile da chi voglia entrare nei nostri conti o scoprire le nostre password. Diffidare da qualsiasi mail che arriva da persona non nota che propone finanziamenti, prestiti, donazioni a enti benefici per quando credibile o ben fatta possa essere.