Ventilatori polmonari open source. Il progetto è messo a disposizione dalla irlandese Medtronic, che ha messo a disposizione le specifiche per la costruzione dei dispositivi
Medtronic plc, leader mondiale nella tecnologia medica, ha reso disponibili, in modalita’ ‘open source’, le specifiche di progettazione dei propri ventilatori polmonari modello Puritan Bennett tm 560 (PB 560). Si tratta di dati utili per consentire la produzione, in tempi rapidi e su larga scala, di un’apparecchiatura fondamentale nella lotta di medici e pazienti all’infezione da COVID-19
Introdotto nel 2010, il PB 560 e’ venduto in 35 paesi in tutto il mondo. “Le caratteristiche di questo ventilatore – fanno sapere dalla Medtronic – lo rendono adatto all’utilizzo in una vasta gamma di ambienti di cura”. Inoltre, la sua tecnologia e il design ne permetterebbero la rapida produzione da parte di numerose realta’ industriali, accademiche o start up. Il ventilatore polmonare PB 560 e’ un modello compatto, leggero e portatile, adatto ad adulti e bambini. Puo’ essere utilizzato sia in ambito clinico sia al domicilio del paziente.
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La ricerca, intanto, prosegue il suo percorso in maniera spedita. Anche un gruppo di volontari composto da ingegneri, medici, informatici e da altre competenze ha allo studio presso il MIT un ventilatore polmonare che avrebbe un costo di circa 100 dollari. Molto meno di un “ventilatore tradizionale” che può arrivare a costare 25.000 euro. Nella narrazione della pandemia da SARS-CoV-2, è ormai di dominio pubblico la necessità di avere a disposizione ventilatori polmonari in grado di fare fronte alla patologia Covid-19, manifestata dai pazienti ricoverati presso le strutture sanitarie.
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Ventilatori che, al di là del costo elevato, non sono facili da reperire sul mercato, a causa di un’offerta largamente inferiore rispetto a un’emergenza imprevedibile come quella della pandemia da coronavirus che il mondo sta vivendo. Lo dimostra anche la recente risposta di Dyson con un ventilatore da produrre in serie in tempi brevissimi.
Come funziona? Il “cuore” per costruire l’alternativa economica del ventilatore è un pallone auto-espandibile azionato a mano, chiamato “AMBU”: usato anche dai soccorritori del 118 per il supporto dell’attività respiratoria, e facilmente reperibile negli ospedali. Un tubo viene inserito nelle vie aeree del paziente, come nel caso di un ventilatore ospedaliero, ma poi il pompaggio dell’aria nei polmoni avviene tramite la pressione e il rilascio della sacca flessibile. Il motivo per cui è necessario personale qualificato per questa attività, è che si rende necessario essere in grado di valutare il paziente e di regolare di conseguenza i tempi e la pressione del pompaggio.
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