Si sta lavorando in queste ore a Palazzo Chigi per chiudere il dpcm con la proroga delle misure anti contagio da Coronavirus. La serrata proseguirà fino al 13 aprile
L’obiettivo, viene spiegato da Palazzo Chigi, è chiudere il provvedimento entro questa sera. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato che la proroga varrà fino al 13 aprile e così dovrebbe essere. Nessun passo indietro o eccessivo ottimismo. Il governo ha deciso di prorogare tutte le misure di limitazione alle attività e agli spostamenti individuali finora adottate.
“Siamo nel pieno di un’esperienza durissima e drammatica – ha detto il ministro – avremo tempo e modo di valutare ogni atto e conseguenza. Ma a tutti è chiara una cosa: il Servizio sanitario nazionale è il patrimonio più prezioso che possa esserci e su di esso dobbiamo investire con tutte le forze che abbiamo. Il clima politico positivo e unitario è una precondizione essenziale per tenere unito il Paese in questo momento difficile della nostra storia. Non è il tempo delle divisioni. L’unità e la coesione sociale sono indispensabili in queste condizioni, come ha detto il presidente Mattarella”, ha sottolineato.
“Attenzione ai facili ottimismi che possono vanificare i sacrifici fatti: non dobbiamo confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessato allarme. La battaglia è ancora molto lunga e sbagliare i tempi o anticipare misure sarebbe vanificare tutto”. Ad oggi i posti in terapia intensiva “sono 9.081, con un incremento del 75% in meno di un mese, contro i 3.595 iniziali. Sono stati cioè triplicati”. I posti letto in Pneumologia sono invece passati da 6.525 a 26.524. Inoltre, ha annunciato, “sono stati già firmati 12.000 nuovi contratti per il personale sanitario e altre procedure sono in corso”.
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Nessun passo indietro sulle scuole: resteranno chiuse
Le decisioni “drastiche prese – ha spiegato Speranza – iniziano a dare i primi risultati e il contagio rallenta, ma sarebbe un errore scambiare un primo risultato per una sconfitta del Covid-19”. Dal ministro Speranza e dal governo, si parte da questo presupposto. Non ci saranno riaperture, anche se qualche piccola concessione rispetto al decreto precedente dovrebbe essere all’interno delle misure aggiornate.
Tra queste, come noto, non figurano le scuole. Lo conferma la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che invita quindi il mondo della scuola a continuare a puntare sulla didattica a distanza. Intanto è in corso un lavoro al Ministero dell’Istruzione sugli esami di Stato. Il confronto è aperto e a giorni saranno comunicate le decisioni ufficiali in merito, rende noto viale Trastevere. “Dovranno tener conto della situazione d’emergenza, e l’impegno è quello di lavorare su molteplici scenari”.