A fine maggio al massimo potremmo non dover più conteggiare il numero dei morti di coronavirus. Ma potrebbe succedere anche prima. Lo spiega Davide Manca, del Politecnico di Milano.
Il numero dei morti di coronavirus fa ancora paura, anche se lievemente in calo. Ma forse fra 45 giorni al massimo, non dovremo più piangere nessuno. I decessi attesi in Italia per coronavirus potrebbero infatti esaurirsi entro il 15 aprile, o al massimo si dovrà aspettare fine maggio come ipotesi peggiore. Già dalla prossima settimana si potrà probabilmente assistere ad una significativa e persistente diminuzione dei pazienti nelle terapie intensive. È quanto ha riferito all’Ansa Davide Manca, del Politecnico di Milano, autore di un report della Società Europea di Anestesiologia sulla situazione italiana. “Significa – spiega – che c’è un range di date che fortunatamente va restringendosi giorno dopo giorno, entro cui plausibilmente i decessi si esauriranno, si passerà cioè dal vederne 800-900 al giorno come avviene oggi, a vederne sempre meno fino a toccare incrementi trascurabili come 5, 1 o anche zero”.
“La situazione – spiega l’esperto – se si mantengono le misure di distanziamento sociale attualmente in vigore, non può che migliorare massimizzando le chance di uno scenario più favorevole”. “Intanto, sta già calando la richiesta di TI (terapia intensiva), ieri in Italia c’è stato un incremento di soli 42 posti letto in TI al netto tra ingresso e uscita di pazienti. In Lombardia si è assistito addirittura per la prima volta da inizio della pandemia ad una diminuzione di 6 pazienti in TI”. L’esperto si è servito di due modelli matematici (quelli logistico e di Gompertz) per prevedere l’andamento dell’epidemia. È emerso che la quasi totalità dei decessi attesi (il 98% del totale) in Italia dovrebbe verificarsi entro il 15 aprile nello scenario più ottimistico, mentre in quello peggiore per arrivare al totale dei decessi attesi dovremmo aspettare fine maggio.
“Il modello più pessimista oltre a prevedere un tempo più lungo per il raggiungimento del plateau dei decessi ne stima anche un numero maggiore”, sostiene Manca. “In questi giorni, purtroppo, stiamo vedendo il picco dei decessi quotidiani, cioè il massimo incremento giornaliero di decessi – conclude – e plausibilmente sarà così per i prossimi giorni, però abbiamo iniziato a vedere la discesa per quanto riguarda i posti di terapia intensiva necessari giorno dopo giorno”.
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