Coronavirus. I lavori del Mose a Venezia rallentati ma conti in ordine

Il Mose a Venezia rallenta i suoi lavori per la pandemia di coronavirus ma i conti tornano. Sono stati annunciati 3,7 milioni di euro risparmiati negli ultimi anni dopo gli arresti per tangenti nella gestione Mazzacurati.

Venezia Nuova risponde con soddisfazione ad un’interrogazione presentata dall’on. Nicola Pellicani. Ammonta a circa 3,7 milioni di euro il risparmio annuo dei costi legati a prestazioni e consulenze nelle aree tecnica, legale e amministrativa della gestione commissariale del Consorzio concessionario per la costruzione del Mose di Venezia. Lo scrivono i due amministratori straordinari, Francesco Ossola e Raffaele Fiengo. La relazione è stata trasmessa alla Commissione Ambiente della Camera. I dati raffrontano la situazione al 2014, anno del commissariamento del Consorzio in seguito all’indagine e agli arresti per tangenti della gestione Mazzacurati, con quella del 2019. In particolare, nell’ambito delle consulenze tecniche la spesa è scesa dai due milioni del 2014 ai 327 mila euro del 2019; nell’area legale, per le prestazioni da due milioni a 357 mila euro e per le cause da 157 mila a 77 mila; infine, nell’area dell’amministrazione si scende da 1,4 milioni a 991 mila euro.

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Il decreto coronavirus rallenta anche i lavori del Mose: test rinviato

Le evidenti difficoltà nella gestione delle attività produttive nell’emergenza coronavirus, stanno avendo conseguenze anche sul programma di lavori del Mose. È stata annullata, scrive Ansa, la prova di sollevamento delle dighe che era prevista alla bocca di Porto di Malamocco. Lo hanno comunicato, con una lettera inviata alla commissaria Elisabetta Spitz, gli stessi Francesco Ossola, Giuseppe Fiengo e Domenico Nunziata.

 

La causa del rinvio è la «critica situazione logistico-ambientale e di movimentazione del personale» legata all’applicazione del decreto sul coronavirus. Il sollevamento, previsto per l’intera barriera di Malamocco, verrà riprogrammato «non appena la situazione generale sia chiarita», concludono i commissari. L’ultima prova comunicata dal Cvn era stata effettuata il 3 marzo: il sollevamento delle 20 paratoie della schiera di Lido sud, nel canale di San Nicolò.

 
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