L’Italia come la Cina: i numeri ufficiali inerenti ai morti da coronavirus a Bergamo parlano di 2060 vittime, ma l’Eco di Bergamo ha stimato che siano in realtà oltre 4500 i decessi. Più del doppio di quanto dichiarato dalle autorità.
Il numero che equivale a 4500 vittime da Covid-19 sarebbe il risultato dell’analisi condotta dal quotidiano locale L’Eco di Bergamo e l’agenzia di ricerca e analisi InTwig, ottenuto utilizzando i dati forniti dai comuni locali. Un numero che stona, in effetti, rispetto ai dati forniti ufficialmente dalle autorità nazionali.
Autorità che, come viene scritto sull’articolo del quotidiano, “non dicono che nel marzo 2020 più di 5.400 persone siano morte nella provincia di Bergamo, di cui 4.500 a causa del coronavirus. […] Di solo 2.060 di loro, i decessi «ufficiali» certificati causati da Covid-19 negli ospedali locali (dati di ieri), sappiamo tutto: età, genere, condizioni preesistenti. Non sappiamo nulla dell’altro 2.500“.
Mancano all’appello dei decessi da pandemia, dunque, ben 2500 vittime. Secondo quanto stimato dal quotidiano, molti di loro sarebbero anziani, morti in casa o nelle case di riposo, con sintomi riconducibili a quelli del coronavirus. Eppure, dato che non hanno mai avuto modo di sottoporsi al tampone, sul “loro certificato di morte puoi semplicemente leggere: polmonite interstiziale”. Per questo, allora, sarebbero stati esclusi dalla macabra conta.
I dati ufficiali, allora, sarebbero “solo la punta dell’iceberg“. Come spiega spiega Aldo Cristadoro, fondatore dell’agenzia di ricerca e docente di “Metodi digitali per la ricerca sociale” all’università di Bergamo, per realizzare questa stima è stato “confrontato il numero dei decessi nei primi tre mesi di quest’anno con la media degli ultimi tre anni per verificare l’aumento di mortalità in provincia di Bergamo”.
“La nostra stima, molto accurata grazie ai dati forniti dai Comuni – spiega ancora Cristadoro – dice che nell’ultimo mese di marzo sono morte oltre 5400 persone di cui circa 4500 riconducibili al coronavirus. Un anno fa, a marzo, i decessi totali erano quasi 900“. Un aumento impressionante.
In merito a questo, si è espresso anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: “Spero che questi numeri vengano usati per capire l’esatta portata dell’infezione e che le politiche verranno messe in atto di conseguenza. Conoscere i dati è fondamentale per capire dove siamo e dove vogliamo andare per riprenderci da questa emergenza. Spero che l’analisi dei dati porti utili indicazioni alla politica”.
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