Massimo Riberi, sindaco di Limone Piemonte, ha motivato la sua scelta. “L’Ue non ci sta aiutando, gestione demandata ai singoli Stati”, ha dichiarato il primo cittadino.
La giornata di oggi è stata quella in cui i Comuni hanno deciso di esprimere un gesto di solidarietà, seppur formale. A mezzogiorno di oggi, infatti, i pennoni dei palazzi comunali hanno esposto le bandiere della città, dell’Italia e dell’Unione Europa a mezz’asta. Si è trattato di un gesto per commemorare le vittime della pandemia da Coronavirus nel nostro Paese. E a questo gesto si è aggiunto anche un minuto di raccoglimento. Ma questa è stata anche l’occasione per quello che può essere descritto come un gesto di ribellione.
Ci spostiamo a Limone Piemonte, nota località sciistica in provincia di Cuneo. Qui il primo cittadino Massimo Riberi ha mostrato la propria insofferenza nei confronti dell’Unione Europea. Il gesto è di quello che potrebbero suscitare scalpore, visto che sui pennoni del Municipio di Limone Piemonte non campeggia più la bandiera dell’Unione Europea. Niente drappo blu con le stelle che simboleggiano i Paesi membri, sulla facciata del palazzo municipale del comune del Cuneese, come aveva suggerito anche Giorgia Meloni. Solo la bandiera dello stesso Comune insieme al tricolore italiano.
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Massimo Riberi, subito dopo il gesto che ha suscitato scalpore, ha deciso di rendere nota la motivazione per il suo gesto. Un gesto che testimonia la rabbia nei confronti dell’Unione Europea per il suo immobilismo nei confronti dell’Italia. Il Coronavirus ha colpito pesantemente il nostro Paese, ma non sono arrivati aiuti comunitari. “Premetto che non sono antieuropeista, ma ho fatto ammainare la bandiera dell’Unione Europea come atto simbolico, per dare un segnale forte. Non condivido la scelta dell’Europa di non prendere decisioni ed iniziative immediate a favore dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid-19“.
“La gestione di questa emergenza non può essere demandata ai singoli Stati – prosegue il sindaco di Limone Piemonte – . Il continuo procrastinare una presa di posizione per garantire aiuti concreti non incentiva il sentimento europeista. In questa situazione nessun Paese deve essere lasciato solo. Farò issare nuovamente la bandiera quando ci saranno risposte chiare dall’Europa. Se resteremo uniti ce la faremo“.
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