In Spagna si è registrato nelle ultime 24 ore un aumento record dei decessi a causa del Coronavirus. Il numero dei morti ha raggiunto quota 8.000.
Dalla Spagna arrivano notizie drammatiche e allarmanti. Nell’ultima giornata i numeri di contagiati e decessi sono cresciuti in maniera inaspettata.
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In un solo giorno ci sono stati 849 decessi e il numero complessivo ha raggiunto quota 8.189. I contagi, invece, salgono a 94.417, così come riportato dal quotidiano El Pais.
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L’allarme in Spagna è sempre più alto, il bilancio dei morti continua ad aumentare. Dagli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute l’emergenza Coronavirus è fuori controllo. Dall’inizio dell’epidemia le vittime hanno raggiunto un totale di 8.189, ma ieri i decessi erano ufficialmente 7.340.
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A Madrid, secondo i dati del ministero della Sanità, i positivi che sono stati ricoverati in terapia intensiva sono 5.607 e 19.259 sono i pazienti dimessi dopo la totale guarigione.
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La situazione si è, però, molto aggravata rispetto a ieri. I nuovi casi positivi confermati dal ministero sono quasi 10mila in un solo giorno, e il dato arriva dopo cinque giorni in cui la situazione pareva volgere al meglio. Fino a ieri il numero delle persone positive era a quota 85.195.
In Germania raddoppiano i contagi
Anche la Germania ha registrato un aumento preoccupante. I contagiati sono raddoppiati negli ultimi sette giorni e hanno raggiunto quota 67mila. Rispetto a ieri si è registrata una crescita di 4.615 casi.
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I decessi hanno raggiunto quota 652. Il numero più elevato di contagi si è registrato a Berlino, con 2.851 positivi. A Monaco di Baviera i casi sono 2.501. Intanto il presidente del Robert Koch Institut tedesco, Lothar Wieler, ha dichiarato che il basso numero di vittime dipende dall’intervento tempestivo effettuato dal governo e ha ribadito che “non esiste un paese al mondo che abbia tanti posti in terapia intensiva per procedere alla respirazione artificiale quanti ne ha la Germania in rapporto alla sua popolazione. Che questo poi possa bastare in questa epidemia è un’altra questione“.