L’ospedale Maggiore di Parma aveva visto il picco di accessi di gente positiva al Coronavirus. Ora il numero di degenti è sceso a 75. “Le restrizioni funzionano”, sostengono dal nosocomio.
Le buone notizie arrivate ieri dal bollettino della Protezione Civile, soprattutto in termini di numero di guariti e di casi di contagio, potrebbero non essere finite. Sul fronte della lotta al Coronavirus, infatti, arrivano aggiornamenti che incoraggiano, soprattutto dagli ospedali che in questi giorni sono stati stracolmi. Il caso in questione è quello dell’ospedale Maggiore di Parma, e in particolare del suo pronto soccorso. Qui, nei giorni scorsi, c’era stato un sovraffollamento di persone positive al Coronavirus che chiedevano soccorso e ausilio ai medici.
Dopo qualche giorno difficile, la situazione sta finalmente migliorando. E buona parte di questi miglioramenti è dovuta al rispetto e all’osservanza delle restrizioni imposte, ormai quasi un mese fa, dal Governo nazionale. Resta alta, però, la cautela da parte dei medici dell’ospedale di Parma, oltre all’invito a non abbassare la guardia. In ogni caso, chi sta studiando l’evoluzione del Coronavirus può incamerare questi dati, che parlano di una presenza di malati nel nosocomio parmense di circa 75 persone, contro le centinaia raggiunte nel giorno di picco del 16 marzo.
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Il commissario regionale all’emergenza sanitaria della Regione Emilia Romagna, Sergio Venturi, ha provato a fare il punto. La situazione nella sua regione sta migliorando, soprattutto nell’afflusso di degenti al pronto soccorso, che sta calando in maniera drastica. “A Piacenza – esordisce Venturi – . domenica ci sono stati 57 servizi in ambulanza, per trovare un dato così basso bisogna tornare al 4 marzo. Il picco era stato il 16 marzo, con 157 servizi in ambulanza. Significa che siamo a un terzo rispetto a due settimane fa. È un dato davvero positivo, dopo tanti lutti e sacrifici a Piacenza“.
Come detto, il calo di accessi ai pronti soccorso è generalizzato in tutta la regione emiliana. A Parma si è giunto a quota 75 ingressi contro i 172 di quindici giorni fa. Ma anche negli ospedali di Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara e Ravenna si è registrato un calo. “C’è un trend di calo generalizzato – prosegue Venturi – oggi abbiamo una crescita, ma non sostenuta, solo su Bologna, Modena e Reggio Emilia. Le misure di contenimento stanno dando i loro effetti. Oggi dobbiamo controllare soprattutto i malati a domicilio e le case protette“.
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