Coronavirus. La Cina dice quanti sono gli asintomatici, e l’Italia?

Da domani la Cina renderà pubblici anche i numeri sugli asintomatici, quei malati di coronavirus che non presentano segnali evidenti di contagio. Importante deisione anche se tradiva che dovrebbe essere seguita da tutti. 

Un dato che sfugge all’opinione pubblica. Nel bollettino quotidiano di gra parte del mondo – anche in quello italiano – ogni giorno si fa riferimento al numero dei contagiati, dei deceduti e dei guariti. In più quanti stanno in ospedale e quanti a casa. Quello che non è chiaro, però, è il numero degli asintomatici: malati di Covid-19 che non mostrano segnali della malattia, Stanno bene e se non conteggiati potrebbero essere vere e proprie bombe contaminanti che girano tranquillamente per strada. Spesso persino inconsapevoli di essere malati. Ed è per questo motivo che la Cina fornirà da domani anche il numero di asintomatici. La Commissione sanitaria nazionale ha chiarito che integrerà i suoi aggiornamenti quotidiani, anticipando che al 30 marzo gli asintomatici risultavano 1.541.

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La mossa cinese assomiglia ad una risposta, seppur tradiva,
alle critiche interne e internazionali sulle modalità seguite
per il calcolo dei dati sulla pandemia. Ad esempio, la Corea del
Sud include nel suo conteggio anche gli asintomatici. Ma quanti altri stati lo fanno? In Cina sono stati registrati 31 nuovi casi di cui 30 sono contagi di ritorno, mentre uno è stato registrato nella provincia di Gansu. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha reso noto che i decessi sono saliti a 3.304 con i 4 nuovi casi riferibili all’Hubei, la provincia epicentro della pandemia. I contagi di ritorno sono adesso 723, di cui 93 risoltisi con la guarigione e 630 sotto trattamento ospedaliero (19 i casi gravi). Le infezioni sono 81.470 nel complesso, di cui 2.396 sono pazienti in cura e 75.770 guariti.

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