Coronavirus, Del Re: rimpatriati 30mila italiani da 30 Paesi diversi

La viceministra degli Esteri, Emanuela Del Re, ha rilasciato i dati in merito alle operazioni di rimpatrio degli italiani all’estero a seguito della pandemia di coronavirus che ha colpito il mondo intero.

Emanuela del re - coronavirus rimpatri

Emanuela Del Re, viceministra degli Esteri, è stata di recente intervistata dalle penne di Fanpage.it, che le hanno proposto alcune interessanti domande in merito alla situazione degli italiani all’estero. In particolare, ciò che è emerso sono dei significativi dati che mostrano come, grazie alle operazioni di rimpatrio, siano già 30mila i nostri connazionali rientrati in Italia dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus.

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L’intervista di Del Re: italiani che tornano, italiani che restano

Secondo quanto riportato dalla viceministra, sarebbero ben 30mila gli italiani provenienti da 30 diversi Paesi ad essere ritornati in patria “con voli, navi e altri mezzi di trasporto messi a disposizione da compagnie private grazie all’azione diplomatica della Farnesina e delle nostre Ambasciate“. Alcuni dei nostri connazionali, però, sono purtroppo rimasti bloccati all’estero, a causa delle misure restrittive messe in atto con lo scoppio della pandemia mondiale.

Al momento non è facile proporre una stima di quanti siano rimasti nei rispettivi Paesi stranieri, ma secondo quanto riporta Del Re a Fanpage.it, le varie “rappresentanze consolari hanno avviato già da alcune settimane un ‘censimento’ degli italiani presenti nei paesi di rispettivo accreditamento”, strutturando quindi delle liste che “sono in continuo aggiornamento e cambiano di ora di ora”.

Questo perché, in effetti, “non si può sapere chi si trova all’estero temporaneamente e dove, se non lo ha segnalato. Per questo l’Unità di Crisi funziona in base alle segnalazioni che arrivano. La sala operativa dell’Unità di Crisi è stata rafforzata ed è operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7“.

coronavirus italiani rimpatriati

Il Coronavirus non blocca le operazioni di rimpatrio

Le operazioni di rimpatrio, conferma la viceministra, non hanno mai smesso di essere portate a compimento. E anzi, sarebbero già previsti nuovi rimpatri proprio nei prossimi giorni. “Sono già previsti altri voli per il rientro dei connazionali dal sud-est asiatico, dall’America Latina, dagli Stati Uniti e giornalmente continuano ad atterrare aerei dalle principali capitali europee che oltre a rimpatriare i nostri connazionali che si trovavano a Londra, a Parigi, a Francoforte, Monaco, Bruxelles, fungono da hub e aeroporti di scalo per chi proviene dagli altri continenti da cui è possibile rientrare”, spiega infatti la Del Re.

Ma ovviamente, forse tutti potrebbero domandarsi (magari anche preoccupati) come vengono gestite queste operazioni, e soprattutto che genere di controlli vengono fatti a coloro che rientrano da un altro Paese – sicuramente non immune al Covid-19. Ebbene, secondo quanto ha spiegato la viceministra nell’intervista, le misure di rimpatrio sono in realtà piuttosto selettive e meticolose.

coronavirus - rimpatri italiani

Questo poiché “possono rientrare dall’estero i cittadini italiani non residenti all’estero e i cittadini stranieri residenti in Italia che abbiano una ‘assoluta urgenza’”, e “una volta entrati nel territorio nazionale” questi devono assolutamente “raggiungere la propria casa nel minore tempo possibile“. E questo, soltanto usando i propri mezzi privati.

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Inoltre, data la drammatica situazione, la ministra ricorda anche che “chiunque entri in Italia deve porsi in auto-quarantena“, avvisando al proprio rientro l’Azienda Sanitaria Locale competente. Nel caso in cui il rimpatriato non avesse un luogo “dove trascorrere la quarantena o non riesce a raggiungerlo, allora deve trascorrere il periodo di isolamento in un luogo deciso dalla Protezione Civile, con spese a carico dell’interessato”. Il tutto, ovviamente, per limitare al massimo la possibilità di eventuali altri casi di contagio da coronavirus.

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