Tre esponenti dei Radicali sollevano il problema delle carceri italiane sovraffollate e invitano ad accogliere la parole del Papa durante l’Angelus riguardo ad amnistia e indulto.
Giulia Crivellini, tesoriera dei Radicali Italiani, Igor Boni, presidente, e Alessandro Massari, direzione nazionale, hanno dichiarato che sono necessarie delle misure di prevenzione per far fronte al sovraffollamento delle carceri italiane. Per sollevare il problema hanno fatto diretto riferimento alle parole che Papa Francesco ha pronunciato durante l’Angelus di ieri, dedicato al Vangelo di Lazzaro.
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“Ieri, durante l’Angelus il Papa si è appellato alle nostre istituzioni perché ha ben compreso il problema e il pericolo del sovraffollamento nei penitenziari. Lo ha fatto pensando alle vulnerabilità di chi vive, costretto, in gruppo. Il Papa ha chiesto di ‘prendere le misure necessarie’ per evitare che si verifichino tragedie. Questi provvedimenti, giuridicamente, sono definiti amnistia e indulto. Lo proponiamo da anni, lo invochiamo di nuovo oggi. Chiediamo ai componenti del Parlamento di trovare la forza morale per presentare e approvare una legge di amnistia e indulto, senza delegare tutto al Governo, che su ciò non ha competenze, non può e, purtroppo, come dimostra il ministro Buonafede, non vuole“, hanno dichiarato i tre esponenti dei Radicali Italiani.
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Papa Francesco, dopo la preghiera mariana recitata dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, ha pregato per la pace nel mondo e per tutti coloro che in questo momento si trovano in situazioni di particolare vulnerabilità a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’Angelus di Papa Francesco
Il Pontefice ha, infatti, fatto un appello a tutti i Paesi del mondo affinché si impegnino a far terminare tutte le guerre ancora in corso e ad aprire i corridoi diplomatici e i canali umanitari. Un pensiero particolare lo ha poi rivolto a tutti coloro che sono costretti a vivere in condizioni di estrema vicinanza con gli altri, come accade nelle caserme, nelle case di riposo e nelle carceri.
Il Pontefice ha auspicato un impegno congiunto per battere la pandemia e una rinnovata consapevolezza nel riconoscere “il nostro bisogno di rafforzare i legami fraterni come membri di un’unica famiglia“. I conflitti non si risolvono di certo con attraverso le guerre ed è necessario in questo fragile momento superare ogni rivalità per instaurare un dialogo costruttivo e giungere così alla pace.
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Il Papa ha anche affrontato la situazione delle carceri italiane, che si trovano a fronteggiare diversi problemi, tra tutti il sovraffollamento e il rischio di un contagio diffuso.
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“In questo momento il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità di essere costretti a vivere in gruppo: case di riposo, caserme… In modo particolare vorrei menzionare le persone nelle carceri. Ho letto un appunto ufficiale della Commissione dei Diritti Umani che parla del problema delle carceri sovraffollate, che potrebbero diventare una tragedia. Chiedo alle autorità di essere sensibili a questo grave problema e di prendere le misure necessarie per evitare tragedie future“, ha dichiarato Papa Francesco, augurando a tutti un futuro prossimo migliore.