Percepivano soldi pubblici per fotovoltaico, sequestro milionario ai furbetti

La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per il Veneto ha confermato il sequestro conservativo di denaro, beni immobili e impianti per 44,9 milioni di euro nei confronti di un gruppo di società operanti nel settore delle energie rinnovabili.

Il modus operandi per certi versi era geniale, ma illegale e irrispettoso per tutte quelle società, serie, che non riescono ad ottenere finanziamenti pubblici per le loro attivita. La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per il Veneto ha confermato il sequestro conservativo di denaro, beni immobili e impianti per 44,9 milioni di euro nei confronti di un gruppo di società operanti nel settore delle energie rinnovabili. Sono responsabili di un danno erariale di oltre 65 milioni per l’indebita percezione di contributi pubblici erogati dal Gestore dei Servizi Energetici.

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Il provvedimento era stato autorizzato già a ottobre dal Presidente della Corte dei Conti per il Veneto su richiesta
della Procura Regionale, in base alle indagini della Guardia di Finanza di Venezia e Bolzano nei confronti della “QCII Basilicata srl”, che aveva sede nelle due città. La truffa riguardava nove parchi fotovoltaici in Basilicata, tutti confinanti, sei con potenza superiore a 1 megawatt e tre superiori a 100 kilowatt, per una superficie totale di 290.000 metri quadri, pari a 40 campi di calcio, affittati a 40 società partecipate dalla capogruppo, in modo da dividerli in 246 impianti con potenza dichiarata inferiore a 50 kilowatt. In questo modo le 40 società avevano percepito gli incentivi pubblici riservati a questo tipo di impianti, ‘girati’ alla capogruppo in forma di affitto. La Sezione Giurisdizionale per il Veneto ha respinto le eccezioni e confermato l’impianto accusatorio della Procura contabile, in vista del giudizio di merito.

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