C’è stato un momento preciso alla fine degli anni ‘90 in cui Tom Cruise ha deciso di dare una svolta decisiva alla sua carriera. Dopo aver cercato (senza risultati) di vincere l’Oscar con film audaci e di autore, Cruise decise di diventare un eroe d’azione, di quelli (pochissimi) che fanno da sé i propri stunt. Quel momento coincide con il primo capitolo di Mission: Impossible. La saga è arrivata al suo sesto capitolo e ha regalato alcune delle scene di azione più incredibili degli ultimi anni. Scopriamo insieme quali.
Negli anni, diffondere le notizie degli incidenti sul set di Tom Cruise è diventato un modo per promuovere il film che lo vedevano protagonista, pubblicizzando gli stunt sempre più estremi, difficili e duri, quindi pericolosi, che avrebbe fatto. Ecco alcune delle azioni più pericolose intraprese da Cruise nella saga di Mission: Impossible. In ordine di rischio.
Apparentemente meno impressionante rispetto ad altre scene più famose, la sequenza del combattimento a mani nude nel bagno in Mission: Impossible – Fallout, sesto capitolo della serie, è però uno dei momenti cinematograficamente più cristallini. La coreografia ideata per il film raggiunge standard di perfezione asiatici che il cinema americano può soltanto vedere da lontano.
Probabilmente non c’era alcun bisogno di utilizzare dei veri coltelli. E infatti l’informazione non è mai stata verificata, anche se la produzione ha sempre confermato l’utilizzo di lame reale e non di oggetti di scena. Quello che finisce a pochi centimetri dall’occhio di Tom Cruise è, quindi, un coltello vero.
Non è uno stuntman quello che in Rogue Nation guida, senza casco, ad altissima velocità, la sua moto sulle strade tortuose di un sentiero di montagna. È proprio Tom Cruise. Se ovviamente sotto i vestiti indossava una tuta da moto, è altrettanto vero che non portava il casco. Siamo abituati pochissimo a vedere veri attori negli inseguimenti al cinema e il fatto di riconoscere il viso di Cruise rende la sequenza ancora più incredibile.
La scalata del grattacielo di Dubai è senza dubbio l’immagine simbolo del quarto capitolo della serie diretto da Brad Bird (un regista che, provenendo dall’animazione, sa benissimo come disegnare il movimento su schermo e concepire le scene di azione). Ethan Hunt scala un grattacielo con dei guanti ventosa che, per ovvie esigenze di tensione, ad un certo punto smettono di funzionare. Quello è un vero grattacielo di Dubai e quello è davvero Tom Cruise. Anche nei totali più ampi.
Nel quinto capitolo della serie Ethan Hunt deve sistemare un macchinario sott’acqua, tra bracci meccanici e turbine che periodicamente rischiano di ucciderlo. La scena è ripresa con una serie di piani sequenza, dal momento che Tom Cruise è stato realmente sott’acqua in una vasca piena di acqua (ma tutta coperta di green screen) a recitare. Per farlo ha dovuto imparare a trattenere il respiro per sei minuti di fila grazie all’aiuto di alcuni militari. Il risultato è forse la cosa più incredibile vista nella serie.
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