La donna era stata ricoverata a Genova per un problema cardiaco. Poi Nonna Lina ha scoperto di aver contratto il Covid-19. Il governatore Toti: “Ho voluto sentirla, è un simbolo di speranza”.
Di storie belle, in un periodo tragico e complicato come questo, se ne ha sempre un grande bisogno. E la storia che arriva da Genova deve fare da monito per tutti, soprattutto per chi sostiene che un virus come il Covid-19 non dia speranze alle persone anziane. Al centro del nostro racconto c’è Italia Grondona. Forse ai più distratti questo nome non dice nulla, ma se chiamassimo questa donna semplicemente Nonna Lina, ecco che le antennine si drizzano. La donna ultracentenaria rappresenta un grande esempio di come la forza di volontà e la voglia di guarire non hanno età.
Nonna Lina è ormai prossima a compiere i suoi 103 anni di vita, ma ci sono stati alcuni momenti in cui si è temuto che questo evento non potesse essere celebrato. Alcuni giorni fa, infatti, la donna è stata ricoverata all’ospedale San Martino di Genova. La motivazione principale era legata a un problema cardiaco, ma ben presto le cose sono cambiate. I medici del nosocomio del capoluogo ligure le hanno diagnosticato la positività al Coronavirus dopo aver eseguito il tampone. E la preoccupazione ha iniziato a montare, sia per l’età di Nonna Lina che per i suoi problemi di salute pregressi.
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I giorni sono passati, la situazione di salute di Nonna Lina sembrava non cambiare, ma alla fine è avvenuto quasi un miracolo. Questa settimana, infatti, la donna è perfettamente guarita dal Coronavirus, e a quasi 103 anni non poteva che fare notizia. L’equipe dell’ospedale di Genova l’hanno ribattezzata “la nonna highlander“, proprio per la sua capacità di affrontare il virus. E nel frattempo anche il governatore della Liguria Giovanni Toti ha scritto un post su Instagram, annunciando di aver sentito Nonna Lina subito dopo le dimissioni dall’ospedale.
“Ho voluto sentirla personalmente al telefono – ha scritto Toti – perché è già diventata un simbolo di speranza per tutti noi. E anche un esempio di come tutti vengono curati, a prescindere dall’età. Non ci sono distinzioni. Mi ha ringraziato dicendomi che è stata curata bene e le sue parole sono sicuramente la cosa migliore della giornata che mi hanno dato una forza incredibile. La vita di ognuno di noi è preziosa, compresa quella dei nostri nonni per cui stiamo combattendo ogni giorno, non senza difficoltà! La sua storia ha fatto il giro del mondo: la chiamano la Highlander. Per noi è semplicemente una grande ligure: forte, tenace, resistente… e non a caso spegne le candeline sulla torta Panarello! Forza Lina e grazie, non è un caso il tuo nome, Italica: sei una bella pagina della nostra storia!“.