In Italia al primo posto la salute, negli Usa al primo posto l’economia e la paura dei disordini popolari. Trump dà retta a Cuomo e decide che la quarantena non è necessaria. Mentre crescono vittime e contagi.
Non è la salute, evidentemente, il bene primario degli Stati Uniti. Dopo il tira e molla che dura da qualche giorno, il presidente Trump ascolta le proteste del governatore di New York, Cuomo, e decide all’improvviso che la quarantena non è necessaria. Donald Trump abbandona l’idea di mettere in quarantena gli Stati di New York, New Jersey e Connecticut, e preferisce i travel advisory per dissuadere i viaggi e gli spostamenti nei e dai tre Stati, ma non chiude i confini. “Ho chiesto al Centers for Disease Control and Prevention di emettere un forte ‘travel advisory, che sarà amministrato dai governatori” di New York, New Jersey e Connecticut “in consultazione con il governo federale” – twitta Trump. Si tratta di limitazioni con le quali il presidente americano punta a contenere la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti, dove ormai si contano più di 120.000 casi. I morti negli States sono invece raddoppiati in due giorni, superando quota 2.000.
“Una quarantena non sarà necessaria” per New York, New Jersey e Connecticut, twitta ancora Trump dopo che l’ipotesi da lui stesso ventilata aveva suscitato violente critiche. Le parole più dure sono arrivate dal governatore dello Stato di New York. Una
quarantena sarebbe una “dichiarazione federale di guerra agli Stati”, ha urlato Andrew Cuomo, definendo “probabilmente non legale” una sua imposizione. Sarebbe una decisione “anti-americana. Una quarantena – ha avvertito il governatore – avrebbe delle pesanti ripercussioni sui mercati finanziari e su quella economia che Trump vuole riaprire per Pasqua. Cuomo poi si è scagliato anche contro lo Stato di Rhode Island, a nord di New York, dove al momento la polizia e la guardia nazionale sono a caccia dei newyorkesi che si sono rifugiati lì per paura di non potersi spostare. Il governatore di New York dice senza mezzi termini di essere disposto a fare causa a Rhode Island se non cambierà la sua politica.
Tutto questo mentre l’emergenza coronavirus dilaga e si allarga anche nel resto degli Stati Uniti, con nuovi focolai in Michigan e in Illinois, dove è morto un bimbo di meno di un anno. Si tratta di un caso raro, il primo negli Stati Uniti, che preoccupa le autorità che hanno avviato delle indagine per capire cosa sia accaduto. In Michigan la realtà è particolarmente difficile a Detroit, dove il sindaco Mike Duggan ha lanciato un nuovo appello a restare in casa.
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