Il governatore della Sicilia invita il Governo a essere più vicino alle regioni meridionali. “Produciamo beni di prima necessità, ma ci serve un grande aiuti”, dichiara Musumeci.
Il Governo sta provando a raccogliere più aiuti possibili per combattere l’emergenza Coronavirus. Sono in arrivo milioni di mascherine per tutti gli ospedali impegnati in questa grande battaglia. E grazie anche a una serie di donazioni, stanno arrivando anche nuovi respiratori, oltre a nuovi posti in terapia intensiva. Ma dalle regioni arrivano nuove lamentele sul sostegno dello Stato. Questa volta tocca a Nello Musumeci sottolineare ancora una volta i disagi che potrebbero avvenire nella sua Sicilia, qualora l’emergenza dovesse arrivare anche sull’isola.
Musumeci sta vivendo una situazione non ancora di emergenza, visto che i casi in Sicilia non crescono in maniera massiccia. Nella giornata di ieri, ad esempio, sono stati una settantina i nuovi casi di Coronavirus. I posti in terapia intensiva non sono ancora stati riempiti e addirittura se ne sono svuotati 4 nelle ultime 24 ore, in base al bollettino regionale. In ogni caso Musumeci, intervento a Sky TG 24, ha ammesso che l’impegno del Governo e dello Stato nei confronti della regione siciliana non è stato ciò che ci si aspettava.
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Ma Musumeci ha parlato anche degli aiuti di stampo economico. Ieri è stata diffusa una novità molto interessante dal premier Conte su questo ambito. E il governatore della Sicilia ha ammesso che anche la sua giunta ha elargito aiuti a famiglie e soprattutto imprese. “Se gli aiuti non si integrano tra Regione e Stato ogni sforzo diventa difficile. Noi abbiamo deliberato che l’Irfis, l’unica banca di cui dispone la Sicilia, mette a disposizione delle imprese fondi per 200 milioni di euro. In Sicilia il tessuto produttivo è fatto di piccole imprese“.
Anche perchè in Sicilia si producono diversi beni di prima necessità, sul piano alimentare e agricolo. Per questo Nello Musumeci invita il Governo a fornire maggiori aiuti a chi in Sicilia lavora la terra e produce frutti che possono essere anche utili sul piano della salute. “La Sicilia produce tutto, dai fichi d’india alle arance rosse e bionde; ma non produce dispositivi di protezione e sicurezza sanitari. Per tutto questo aspettiamo che l’unità di crisi romana faccia arrivare il carico. Qualcosa arriva col contagocce ma in attesa del picco dei contagi non può bastare. Quindi speriamo che Roma faccia presto e bene“.