Il prefetto di Milano Renato Saccone fa il punto della situazione della gestione della quarantena nel capoluogo lombardo.
“Dobbiamo strutturarci per una strada non breve, ma che ha un senso profondo e un presupposto fondamentale: stroncare la catena di contagio e superare l’emergenza. Dev’essere un percorso duraturo”. Lo afferma il prefetto di Milano, Renato Saccone, in una intervista al Corriere della Sera. “Non c’è un coprifuoco – aggiunge -, ci sono regole che limitano la libertà personale per proteggere la salute”.
“In città – spiega Saccone – vediamo in modo pressoché
totale un comportamento consapevole. Le persone che si muovono violando le regole, stando ai controlli, sono meno dell’ 1 per cento”. Ci sono però dei comportamenti da migliorare. “In troppi – illustra il prefetto – fanno spesa 2 volte al giorno.
Sono soprattutto persone anziane, bisogna ridurre al minimo
queste uscite”. “I passeggeri del trasporto pubblico
– continua – si sono ridotti di oltre il 95 per cento. Chi si
deve spostare per lo più lo fa in auto e da solo; si tratta di
forze dell’ordine, personale sanitario, lavoratori di servizi
essenziali. Su 40 mila insegnanti, nessuno è in servizio.
L’Agenzia delle entrate ha 2 mila dipendenti in smart working e
nessuno negli uffici, se sarà necessario sarà presente un
presidio ridotto per settore”.
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C’è poi la questione dei rider, particolarmente delicata nelle grandi città: “Le consegne di cibo cucinato a domicilio
sono un servizio utile, ma non essenziale. Abbiamo concordato
con le piattaforme di delivery linee guida conformi alle
indicazioni delle autorità sanitarie”. Sulle aziende e la gestione dei lavoratori precisa: “La stragrande maggioranza ha chiuso o avviato in maniera quasi totale lo smart working. Per le attività consentite abbiamo ricevuto numerose comunicazioni. E abbiamo avviato una rete imponente di controlli. Le verifiche documentali della Guardia di Finanza saranno sia preventive, sia successive. Perché le aziende, pur se hanno diritto a stare aperte, possono lavorare soltanto in relazione alla filiera economica autorizzata;
l’attività dev’essere limitata alle commesse dichiarate”. “In
caso di mancato rispetto delle prescrizioni e delle misure di
tutela dei lavoratori, è bene ricordarlo – conclude il prefetto Saccone -, scatta la sospensione immediata dell’attività; saremo inflessibili”.