Incendio Pallazzo Giustizia: per Libero “giudizio divino”, Associazione Magistrati sconvolta

Dopo l’incendio del Palazzo di Giustizia di Milano, sconcerta l’articolo di Libero che parla di “giustizia divina”. In una nota lo sconcerto dell’Associazione nazionale Magistrati.
Arriva oggi lo sconcerto dell’Associazione nazionale Magistrati (Anm) dopo le parole di Libero sull’incendio al Palazzo di Giustizia di Milano. L’incendio ha avuto luogo ieri, 28 marzo, e ha coinvolto il settimo piano, sede gli uffici dei Giudici delle indagini preliminari e del Tribunale di sorveglianza. “E’ stato un incendio violentissimo con danni terribili”, ha spiegato il pm Alberto Nobili, intervenuto sul posto. Tre piani sono stati dichiarati inagibili. Ora procedono le verifiche sulla stabilità di tutta la struttura. Sulla causa dell’incendio al vaglio tutte le possibili cause. Al momento la più accreditata sarebbe quella di un cortocircuito dei sistemi informatici.
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Poi l’articolo di Libero, che avrebbe parlato di “giustizia divina”. E l’Anm reagisce: “Da Libero ci aspettiamo di tutto, ma questa volta, lo ammettiamo, ci ha davvero lasciato stupiti. Invocare la giustizia divina in relazione all’incendio divampato a palazzo di giustizia, come è successo in un articolo pubblicato sul numero di oggi, che compare già dalla prima pagina, a firma di Filippo Facci, davvero è vicenda che non avremmo mai pensato di dover commentare”.

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Lo scrive in una nota la Giunta della sezione milanese dell’Anm.
I toni sono molto duri. Nella nota Libero viene accusato di “mancanza di pudore” e di “rispetto per la funzione dell’amministrazione della giustizia”. Mancanza di rispetto anche nei confronti di tutti gli operatori coinvolti che “come dimostrato da questa e da altre terribili vicende accadute nel tribunale, lavorano in condizioni di scarsa sicurezza, è a dir poco sconcertante”. Il giornalista Facci non sarebbe quindi l’unico nel mirino dell’Associazione nazionale Magistrati, che si mostra molto critica proprio perché “in un momento come questo c’è poco da scherzare, e in cui tutte le istituzioni, stampa compresa, dovrebbero collaborare”. Poi l’ultima stangata: “Su Facci che firma l’articolo, e che nel testo dimostra di condividere appieno il titolo, ogni commento è superfluo”.