Il premier del Regno Unito, anche lui positivo al coronavirus, spedisce una lettera a tutti i sudditi per spiegare i rischi della crisi determinata dalla pandemia.
Una lettera, per spiegare ai sudditi del Regno Unito che la situazione è grave e che non migliorerà. Non in tempi brevi. È stata questa la prima iniziativa del presidente del consiglio britannico Boris Johnson che qualche un paio di giorni fa aveva postato su Twitter un video in cui ammetteva di avere contratto a sua volta il coronavirus.
Ieri alcuni portavoce britannici avevano dato un’occhiata ai dati italiani e a quelli spagnoli e, in forma ufficiosa – prima della conferenza stampa quotidiana dell’NHS (il servizio nazionale della sanità) si erano lasciati sfuggire una prospettiva inquietante… “Se saremo sotto le 20mila vittime sarà un bene”. Johnson in realtà vede le cose con meno ottimismo: “Le cose peggioreranno, per questo vi chiedo di stare a casa per proteggere la sanità e salvare vite” scrive il premier britannico in una lettera indirizzata a tutti i cittadini del Regno Unito.
Il dato reale aggiornato del Regno Unito parla di 17.316 persone contagiate la stragrande maggioranza delle quali in isolamento nella propria abitazione. Per ora i dati dicono che i grandi ospedali reggono ancora e che sono in grado di gestire anche le emergenze quotidiane ma i letti in rianimazione cominciano a mancare e i decessi registrati sono 1.019 i decessi. Un trend che per il momento dà ragione al virus che ha scatenato non poche polemiche sulla strategia di contenimento adottata dal Johnson che al momento è in isolamento in casa (“le sue condizioni di salute sono buone” dice l’NHS) con due ministri a loro volta positivi così come il responsabile delle operazioni sanitarie d’emergenza del paese. Non un bel biglietto da visita.
Johnson è molto chiaro ed essenziale nella sua lettera: “State a casa, non uscite, non incontrate amici o parenti in casa o fuori. Se dovete uscire lo deve fare una sola persona per famiglia e per motivi di estrema necessità che sono il lavoro e la sussistenza della famiglia stessa”. Non solo. Anche in casa Johnson invita a tenere le distanze: “Due metri l’uno dall’altro è la condizione minima per sentirsi al sicuro e salvaguardare chi ci è caro. Le regole sono queste e sono semplici, non rispettare significherà pagare un tributo ancora più alto”.
La lettera è stata anticipata via social da Johnson ma arriverà in forma cartacea a tutti i cittadini del Regno Unito già da domani mattina.
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