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Cronaca

Usa, torna la corsa alle armi: il rischio è la guerra civile

Dopo le prime avvisaglie dei giorni scorsi, gli americani continuano a dare l’assalto alle armi. 

Ci sono modi diversi per reagire all’emergenza Coronavirus. Ma attualmente la reazione che sta avendo luogo negli Stati Uniti rischia di portare delle conseguenze tutt’altro che rassicuranti. Già dalla scorsa settimana, infatti, è iniziata una vera e propria corsa alle armi da parte degli americani, i quali si stanno rifornendo di beni tutt’altro che di prima necessità. Ma per il momento, questa ondata non sembra destinata a placarsi, anzi si moltiplicano le code per riuscire a entrare nelle armerie diffuse per tutta la nazione.

I cittadini degli Stati Uniti si accalcano all’ingresso dei negozi di armi. Al loro interno si fa rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, con gli ingressi che vengono controllati e monitorati in base alla gente che esce. Fuori dalla porta e sui marciapiedi, invece, la gente si accalca e non sembra adeguarsi molto alle norme su scala mondiale. L’unico interesse in quel momento è quello di portare a casa un’arma o magari le munizioni per le armi già acquistate. Il clima negli States è sempre più teso, il rischio di una guerra civile è alle porte.

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Tra le altre cose, arrivano dati preoccupanti proprio sulla vendita di armi negli Stati Uniti. Attraverso fonti Fbi riportate stamani sul Daily Mail, infatti, l’aumento nella vendita è piuttosto evidente. Nei primi due mesi del 2020 si è arrivati alla spaventosa quota dei 5 milioni e mezzo di armi vendute. Considerando che si tratta di un anno elettorale e che quindi c’è un fisiologico aumento dell’acquisto, si è fatto un confronto con l’anno delle ultime elezioni presidenziali. Rispetto al 2016, l’aumento è stato di circa 350mila unità.

Alcuni negozi aprono sette giorni su sette e hanno fatto registrare aumenti nell’attività commerciale anche dell’800% rispetto alla consuetudine. Dunque i negozi che vendono armi e munizioni negli Stati Uniti non chiudono, anche con la complicità delle norme in vigore. Secondo diverse autorità municipali sparse per la nazione, infatti, le armerie rientrano tra i negozi che forniscono “servizi essenziali” oppure “servizi di pubblica utilità“. Per questo motivo, viene consentito loro di proseguire la loro normale attività.

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