Gli Usa hanno oggi un triste primato: sono il Paese con il più alto numero di contagiati da quando è iniziata la pandemia di coronavirus, oltre centomila. Trump alza la voce con General Motors, vuole respiratori al più presto.
Un record di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Trump deve fare i conti con un’emergenza che ha spento ormai definitivamente quella luce che il presidente sembrava vedere alla fine del tunnel. Sono oltre 100 mila le persone contagiate ora gli Usa sono l’epicentro della pandemia. Secondo l’ultime notizie rese note dalla Johns Hopkins University, le persone che hanno contratto il virus in Usa sono 100.717, circa 14 mila in più che in Italia. Donald Trump ha firmato un decreto che autorizza il richiamo di un milione di riservisti dell’esercito, della marina, dell’aeronautica e della Guardia Costiera per far fronte alla grande emergenza. I ministri della Difesa e della Sicurezza Nazionale sono autorizzati, in base al decreto, a richiamare singoli individui o divisioni in servizio per non più di 24 mesi consecutivi.
Donald Trump alza la voce con General Motors e ordina al colosso di Detroit di iniziare a produrre respiratori. “Non esiterò a usare tutto il mio potere e la mia autorità per combattere la crisi” assicura Trump citando Peter Navarro, il falco consigliere commerciale, come coordinatore dellaepolitiche adottate nel Defense Production Act. Trump Accusa Gm di “perdere tempo” nelle trattative con l’amministrazione per il contratto di produzione di ventilatori. “L’obiettivo, spiega il presidente, è “salvare vite umane”. “Le nostre trattative con Gm sulla fornitura di ventilatori sono state produttive ma la nostra battaglia contro il virus è più urgente del tira e molla del normale processo di contrattazione”, aggiunge Trump. Una questione di soldi. Il nodo, infatti, secondo indiscrezioni, sarebbe il valore del contratto, con l’amministrazione scettica a firmare un’intesa da 1 miliardo di dollari. Ma General Motors replica: sta lavorando con il produttore di ventilatori Ventec “24 ore al giorno da una settimana per soddisfare il bisogno delle apparecchiature. “Il nostro impegno non ha mai vacillato”, spiega il portavoce di Gm, James Caine.
Trump ha attaccato la casa automobilistica inizialmente su Twitter, minacciando di invocare il Defense Production Act e chiedendole di usare gli “stabilimenti stupidamente chiusi” per produrre in tempi più rapidi. E questo perché, aveva twittato Trump, Gm aveva inizialmente promesso 40.000 ventilatori in tempi rapidi, per poi fare un passo indietro e assicurare “solo 6.000 ventilatori” per la fine di aprile.
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