Coronavirus, Tocilizumab scarseggia e la Cina lo dona all’Italia per contrastare il morbo. La domanda è salita dopo i primi segni di efficacia del farmaco.
Tocilizumab, il noto farmaco anti artrite utilizzato in diversi ospedali italiani per contrastare il Coronavirus è irreperibile. Si tratta di una medicina che sta sortendo buoni effetti nei reparti di rianimazione, e grazie alla quale sono state già estubate diverse persone. Naturalmente è ancora in via di sperimentazione ma i segnali di efficacia contro l’infiammazione dei polmoni ci sono, ecco perché tutti i reparti di terapia intensiva desiderano usarlo.
Leggi anche:—>Coronavirus, in Corea del Sud ci sono più guariti che malati
Leggi anche:—>Crimi, 5 Stelle: “reddito cittadinanza diventi di Emergenza, per tutti”
Coronavirus, Tocilizumab scarseggia: non ci sono più scorte
Per queste ragioni, la casa produttrice del farmaco, Roche, ha annunciato che date le numerose richieste le scorte sono terminate. Sono stati in 4.000 a richiedere il farmaco per i trattamenti terapeutici, ma l’azienda dispone solo della metà dei farmaci richiesti.
Per risolvere il problema, si stanno muovendo il presidente del Consiglio Conte e anche la centrale della multinazionale. L’Italia ha chiesto un aumento della produzione di Tocilizumab in Giappone e California da destinare al nostro Paese.
Leggi anche altre notizie di cronaca:—>CLICCA QUI.
Ma è la Cina a venirci ancora una volta in aiuto. Nella giornata di oggi, sabato 28 marzo, è possibile ritirare a Roma 3.000 flaconcini del farmaco, suddivise tra le Regioni che lo hanno richiesto, a seconda di quanto se ne necessiti nelle terapie intensive. È la Lombardia quella che fruirà di un terzo delle scorte, e poi tutte le altre Regioni.