Sulla newsletter ufficiale dell’Isis Al Naba si legge un monito. “Dio ha scelto, il Coronavirus ha colpito soprattutto le nazioni idolatre”, si legge.
Arriva un nuovo monito per quanto riguarda la diffusione del Coronavirus su scala mondiale. A renderlo noto sono gli attivisti dell’Isis, in particolare i redattori della newsletter ufficiale del gruppo di fondamentalisti islamici. Su Al Naba, infatti, si leggono quelle che sono, secondo i vertici del gruppo, le motivazioni per cui il Coronavirus si è diffuso con tale espansione e violenza. E alla base delle loro motivazioni, ci sarebbe una mancata osservanza delle regole cristiane e musulmane, con Dio che avrebbe punito chi non le osserva.
“Il coronavirus è un tormento che Dio può mandare contro chi vuole – si legge sulla nota – , e Lui ne ha fatto una benedizione per i credenti. Chiunque stia sulla terra, aspettando che la piaga colpisca, e sapendo che colpirà solo coloro che Dio ha scelto, per lui sarà come la ricompensa di un martire. Il virus ha colpito soprattutto le Nazioni idolatre“. Da qui un attacco convinto nei confronti delle nazioni occidentali. Ma l’Isis sostiene che il fatto che l’Iran sia uno dei Paesi maggiormente colpiti dal Coronavirus non sia un caso.
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In ogni caso, dall’Isis arrivano anche rassicurazioni sulle loro azioni a stretto giro di posta. Il Coronavirus sta già mietendo migliaia di vittime in giro per il mondo, in Europa e non solo. Per questo motivo, come si legge sulla newsletter di Al Naba, non ci saranno azioni violente. “L’ultima cosa che vogliono è che questi momenti critici coincidano con nuovi attacchi dai soldati del Califfato, come quelli di Parigi, Londra o Bruxelles, o che i mujahiddin conquistino parti della Terra come nel passato“.
“Le Nazioni ‘crociate’ sono preoccupate per la sicurezza interna – si continua a leggere – , e schierano le loro forze per evitare conseguenze sull’economia e sull’ordine pubblico“. Infine, dall’Isis arriva un nuovo monito, questa volta nei confronti di chi invece non è stato colpito dal Coronavirus. A loro viene chiesto di non provare pietà per gli appestati, perchè questi sarebbero stati colpiti dalla giustizia divina. “I musulmani non devono commuoversi davanti agli infedeli e agli apostati, ma usare le opportunità attuali per liberare i prigionieri musulmani dai campi dove subiscono abusi“.
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