Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina conferma la chiusura scuole. “L’emergenza coronavirus ci impone una proroga oltre il 3 aprile. Gli alunni torneranno soltanto quando ci saranno i massimi principi di sicurezza”
Scuole ancora chiuse, ben oltre la data del tre aprile, lo conferma la ministra Azzolina. Come paventato nei giorni scorsi, il governo dovrebbe annunciare una proroga delle misure che si estenderanno (resta da capire per quanto tempo) ben oltre la deadline originariamente indicata nel 3 aprile. “Sicuramente ci sarà una proroga – spiega la ministra dell’Istruzione – si andrà oltre la data del 3 aprile. L’obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando è stra-certo e stra-sicuro che possano tornare. La salute è prioritaria”. Nel corso dell’intervento a ‘La vita in diretta’, aggiunge. “Si tornerà a scuola solo quando le autorità sanitarie diranno che si può rientrare e non prima. La priorità è la salute degli studenti e del personale scolastico”.
“Notizie sulla didattica a distanza a luglio non hanno alcun fondamento – taglia corto Azzolina sui programmi delle scuole -. Significherebbe dire che il personale della scuola non sta lavorando e non è cosi. Se la didattica a distanza funziona come sta funzionando non c’è alcun motivo per andare a luglio o agosto. Le strutture scolastiche non sono idonee tra l’altro. Se ci sarà necessità lo si farà in un secondo momento. Scenari troppo oltre sono irresponsabili, bisogna guardare gli scenari attuali e poi assumere decisioni”, ha detto ancra la ministra. Ma aggiunge. “Si permetterà di recuperare gli apprendimenti, laddove fosse necessario. Sono decisioni che stiamo vagliando sulla base di quando e se si tornerà a scuola. Esiste l’autonomia scolastica, i docenti conoscono molto bene i loro studenti. Il percorso di uno studente è lungo, se parliamo dei maturandi è iniziato 5 anni fa, gli apprendimenti degli studenti i docenti sanno valutarli perfettamente”.
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Nel Decreto legge n. 18/2020 sono state individuate risorse, pari a 85 milioni di Euro, per l’anno 2020, destinando: 10 milioni alla dotazione o al potenziamento di piattaforme e strumenti digitali per l’apprendimento a distanza. 70 milioni di euro per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di apprendimento e per garantire la connettività direte nei territori ove essa sia carente o mancante. “Lo abbiamo ripetuto più volte e lo ribadisco: nessuno studente deve rimanere indietro a causa del digital divide cioè delle differenze infrastrutturali di rete tra i territori. 5 milioni per la formazione del personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.
“Voglio ribadire – conclude Azzolina sulle scuole – che si tornerà in classe se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno”. “Il servizio di istruzione – aveva aggiunto ieri – e’ un servizio pubblico essenziale costituzionalmente garantito. Per questo abbiamo subito sollecitato l’attivazione di forme di didattica a distanza. Con l’obiettivo di garantire il diritto allo studio, ma anche e soprattutto la vicinanza ai nostri studenti e alle loro famiglie. E’ una scelta a mio avviso obbligata. Non abbiamo alternative se vogliamo stare accanto ai nostri allievi”.
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