Sono definitivamente saltati i rapporti diplomatici tra Venezuela e Stati Uniti, già al minimo storico, dopo la gravissima accusa del presidente americano Trump nei confronti del presidente Maduro accusato di essere narcotrafficante.
Non ci sono precedenti a livello storico nemmeno nei rapporti diplomatici più tesi ed esasperati. Gli Stati Uniti hanno incriminato un capo di stato straniero, il presidente venezuelano Nicolas Maduro mettendo anche una taglia di 15 milioni di dollari sulla sua condanna: l’accusa è quella di traffico internazionale di droga.
Secondo l’accusa degli americani, ufficializzata anche da Donald Trump, dietro Maduro ci sarebbe una vera e propria organizzazione che traffica in armi e cocaina. Le accuse sono state ufficializzate dalle procure di
Washington, New York e Miami e coinvolgono tutto lo stato maggiore di Maduro, l’uomo forte di un governo che gli Stati Uniti hanno sempre definito illegittimo e preso con la forza. Taglie anche su diversi ministri e funzionari del governo Maduro, sempre per narcotraffico.
Le reazioni da parte del mondo politico sono state molto dure nei confronti degli USA che tuttavia sostengono di avere prove concrete e circostanziate delle accuse. Maduro si è difeso chiamando a raccolta l’intera nazione e dichiarando sui social che “gli Stati Uniti stanno cercando di gettare violenza e paura in tutta la nazione, indebolita dalla quarantena e dal timore per il coronavirus. Proprio ieri infatti da Caracas è arrivata la conferma della prima vittima.
Maduro, secondo la magistratura Usa, avrebbe trattato personalmente molte forniture di tonnellate di cocaina prodotta dalle Farc, le forze armate rivoluzionarie colombiane cercando di smerciarle attraverso altri paesi, come l’Honduras, per poi fare arrivare la droga negli USA. Due nipoti di Maduro stanno già scontando in una prigione federale americana una condanna per droga: secondo l’accusa avevano appena incassato 20 milioni di dollari ce stavano cercando di riportare a Caracas per finanziare il potere della famiglia.
Il presidente venezuelano Maduro ha invece chiesto al paese di essere pronto e all’erta. Perché quello che gli Stati Uniti stanno progettando è un vero e proprio “colpo di stato”. Un golpe guidato dall’ ex ufficiale venezuelano Cliver Alcalá Cordones che, secondo Maduro, sarebbe finanziato dalla Dea. A finanziare il golpe anche Colombia e gli Usa.
Intanto in Venezuela annuncia la prima vittima di coronavirus, un uomo di 47 anni. I malati di COVID19 accertati nel paese sono 107.
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