In merito alla situazione scatenata a tradimento dal coronavirus in Italia, è tornato ad esprimersi il leader della Lega Matteo Salvini, con un suo consueto post provocatorio su Facebook.
Il leader del Carroccio torna all’attacco sul suo social preferito – o quanto meno, quello preferito dai suoi sostenitori. Nel suo ultimo post pubblicato sulla pagina ufficiale, Matteo Salvini ha lanciato una nuova frecciatina all’Europa, e al suo comportamento in merito all’epidemia che sta affondando l’economia e il sistema sanitario italiano e non solo.
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“Schifo e sdegno per questa Europa. Si sono presi 15 giorni per valutare se, chi e come aiutare. I geni. Mentre la gente sta morendo”, esordisce Salvini. Che poi prosegue, a spada tratta: “Altro che ‘Unione’, è un covo di serpi e sciacalli. Prima sconfiggiamo il virus, poi ripensiamo all’Europa. E, se serve, salutiamo. Senza neanche ringraziare. Ma andate a……“. Un post, il suo, dai toni alti, ma che è stato già condiviso più di 10mila volte dai suoi follower.
Salvini, “Stare in Europa? Sì, ma non per prendere sberle”
Il leader della Lega non è certamente la prima volta che si esprime con questi toni contro l’Europa, inneggiando a quello che secondo lui dovrebbe sancire l’uscita dell’Italia dall’Unione. Già soltanto ieri, durante un’intervista concessa a “Radio Anch’io”, Matteo Salvini aveva dichiarato che le proposte della Lega non vengono accolte né dal governo né dalla maggioranza, posizioni che continuano ad appoggiare e a confidare invece sul sostegno dell’Europa.
Un Europa che al contrario continua, secondo Salvini, a non fare niente per aiutare il nostro Paese. “Stare in Europa sì, ma a pieno titolo, non per prendere sberle e schiaffoni“, sentenzia infatti il leader del Carroccio durante l’intervista in radio. E poi accusa: “Cosa ha fatto l’Europa per l’Italia in questa emergenza? Stare dentro così, non mi sembra utile”, ha quindi sottolineato Salvini. “Una parola che non voglio sentire è Mes. L’Italia ha dato 58 miliardi, ora per averne 35 dovremmo ipotecare il futuro dei nostri figli? Ma che senso ha?”.
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Pensiero, questo, che ha trovato corpo – ma non ha trovato filtri – anche nell’intervento che l’ex ministro dell’Interno ha proposto quest’oggi in diretta a Telelombardia: “Si sono presi quindici giorni i signori dell’Europa per decidere, perché a Berlino e Bruxelles non hanno capito che la gente sta morendo. Quindi si sono riuniti e hanno deciso che ci penseranno per due settimane se e come aiutare. Se questa è l’Unione europea è una schifezza. Con la gente che muore oggi di polmonite e magari domani di mancanza di lavoro, siccome litigano Berlino, Amsterdam, Roma, Bruxelles, si prendono due settimane per riflettere. Ma andate a cagare“.