La rivelazione da Padova sul coronavirus. A parlare è la responsabile di Malattie infettive Annamaria Cattelan. “Farmaci avevano dato buoni risultati con altre malattie virali e hanno funzionato”
Basso dato di mortalità a Padova in seguito a coronavirus. I sorprendenti risultati sarebbero dovuti ad un mix di farmaci giusti somministrati nella fase iniziale dell’infezione. A svelarlo è la responsabile di Malattie infettive Annamaria Cattelan. “Il tasso di mortalità tra i nostri pazienti è basso. Certo è presto per trarre conclusioni, ma forse utilizzare i farmaci precocemente può aver avuto un ruolo”. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella giornata di oggi, che dà ulteriori dati agli esperti.
“Fin dall’inizio – ha spiegato Cattelan – abbiamo utilizzato delle combinazioni farmacologiche che non hanno ancora avuto il supporto di studi solidi, farmaci antivirali in associazione con clorochina o idrossiclorochina. Ora questi sono stati registrati dall’Aifa per i pazienti affetti da Covid, e farmaci antivirali che a suo tempo abbiamo utilizzato contro l’Hiv come il Lopinavir/Ritonavir e il Darunavir/Cobicistat. Per quanto riguarda il Rendesivir, stiamo facendo un protocollo randomizzato con centri americani e cinesi; dai primi dati della pratica clinica sembra un farmaco capace ridurre in tempi molto rapidi la viremia da coronavirus, quindi di negativizzare il tampone e di far raggiungere la guarigione clinica”.
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“Presto avremo a disposizione ulteriori farmaci”
Oltre a ricordare la sperimentazione in corso sul Tocilizumab, Cattelan ha annunciato che presto l’Azienda ospedaliera avrà “altri farmaci antivirali ad azione diretta usati in passato sul virus influenzale e per sperimentazioni su ebola, che potrebbero essere usati nelle fasi molto precoci dell’infezione e quindi aiutarci a ridurre le ospedalizzazioni”.
Fattori che, con la dovuta prudenza, fanno ben sperare. Non nell’immediato, vista la probabilissima proroga del 3 aprile. A tal proposito il governatore del Veneto Luca Zaia – pur non commentando i dati provenienti dagli ospedali – si è soffermato sul tema scuole. “Mi chiedono quando riapriranno le scuole – ha spiegato – beh, forse non riapriranno più e si finirà l’anno scolastico cosi. La vedo dura con questi numeri mettere a repentaglio la salute dei ragazzi e creare un popolo di contagiatori. E’ una fase di analisi, non possiamo permetterci rischi e c’è bisogno della massima prudenza. Negli ospedali, così come su un argomento come le scuole, servirà altro tempo per analizzare e valutare successivamente una eventuale riapertura”.