Coronavirus, Iss e Css concordi: “Curva nuovi casi sembra rallentare”

Css e Iss concordi nel sottolineare il rallentamento della curva di nuovi casi da coronavirus. “Dal 19-20 marzo assistiamo ad un rallentamento. Monitoriamo con attenzione quanto sta avvenendo”.

 

Nel corso di una conferenza stampa organizzata da Iss (Istituto Superiore Sanità) sono stati analizzati alcuni numeri sul coronavirus, condivisi anche dal Css. Non illusioni, ma un segnale positivo intorno al quale costruire la ripresa. Il presidente Brusaferro mostra ottimismo sulla tendenza. “C’è un dato rilevante negli ultimi giorni: dal 19-20 marzo la curva dei nuovi casi sembra attenuarsi leggermente nella sua ascesa e stiamo monitorando quanto sta avvenendo. Tuttavia non illudiamoci di poter allentare le misure di contenimento – ha aggiunto subito dopo – Ci sono aree del Paese dove la circolazione del virus è forte. In Lombardia, una parte del Piemonte e del Veneto. La prudenza deve restare al centro delle nostre analisi”.

Non abbiamo raggiunto il picco e non l’abbiamo superato – sottolinea l’esperto – Ci sono segnali di rallentamento. Le misure adottate stanno facendo i loro effetti e ci aspettiamo che potremmo arrivare al picco in questi gironi. Quando ci arriveremo lo censiremo insieme. Non siamo in fase calante ma c’è rallentamento della crescita”.

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“Dai dati che oggi possiamo mettere in campo, emerge che le misure stanno tenendo e questa è la notizia buona -prosegue Brusaferro – Dovremmo conviverci per le prossime settimane. Come? Dovremmo trovare delle modalità di convivenza: proteggendo le figure più fragili che vanno salvaguardate. Siamo il Paese pilota, stiamo mettendo a punto metodologie con evidenze scientifiche che stiamo acquisendo. Dobbiamo prendere atto che le misure adottate da noi sono state seguite anche da altri Paesi“. “Ad oggi i test che vanno alla ricerca dell’Rna sono affidabili, ma sono anche lunghi, complicati. Tutti gli altri test rapidi o sierologioci ad oggi non hanno raggiunto livelli di affidabilità tali da esser usati. Non vengono raccomandati all’uso, questo non vuole dire che quelle tecnologie non si svilupperanno rapidamente ma ad oggi non è così”, ha concluso.

E il Css – con il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, aggiunge. “Ad oggi è inevitabile il prolungamento delle misure di contenimento. Ciò perché, non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase, sia pure incoraggiante, di contenimento”. Inoltre, anche dopo la parabola discendente, “dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure attente”.

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