Alcuni dipendenti della struttura sono risultati positivi al Coronavirus. Da qui sono partite le denunce per diffusione colposa di epidemia e reati in materia di sicurezza del lavoro.
Si muove la Procura di Milano, di fronte a uno dei casi più scabrosi in ambito Coronavirus. Nel mirino ci sono i vertici dell’Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano. Ad alzare la voce sono stati alcuni dipendenti della struttura, che sono risultati positivi dopo essere stati sottoposti al tampone. I lavoratori hanno fatto notare le pessime condizioni in cui sono stati costretti a lavorare, sia prima che dopo aver contratto il Coronavirus. Tanto che nei giorni scorsi sono arrivate, negli uffici della Procura meneghina, le prime denunce.
Le accuse da parte dei dipendenti dell’istituto sono quelle di diffusione colposa di epidemia, oltre ad altri reati in materia di sicurezza del lavoro. Così, la Procura ha deciso di aprire un fascicolo nei confronti dei responsabili della struttura. Verranno compiuti in prima istanza alcuni accertamenti, per verificare se le accuse del personale corrispondono a verità. La Fondazione Don Gnocchi aveva replicato subito alle accuse e alle denunce, recapitate dai legali Romolo Reboa, Gabriele Germano e Massimo Reboa.
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I tre legali hanno attaccato in particolare il direttore generale, il direttore sanitario e il direttore dei servizi medici e socio-sanitari dell’istituto. In particolare si denuncia il fatto che “erano stati nascosti moltissimi casi di lavoratori contagiati da Coronavirus“. Inoltre ai dipendenti “era stato impedito l’uso delle mascherine per non spaventare l’utenza, invece di fornire loro idonei dispositivi di protezione individuale“. Tuttavia, non si è fatta mancare la risposta da parte dei legali dell’Istituto Palazzolo.
Antonello Martinez e Stefano Toniolo hanno fornito le spiegazioni della struttura, alle misure prese nei confronti dei dipendenti. “Rispetto all’utilizzo delle mascherine da parte degli operatori sanitari sono stati adottati, già dal 24 di febbraio, da parte di tutti i centri di Fondazione Don Gnocchi, ivi compreso l’Istituto Palazzolo di Milano, provvedimenti operativi che hanno recepito i protocolli dell’Istituto Superiore della Sanità e dell’Oms. Non corrisponde al vero e costituisce grave ed infondata accusa, che detti provvedimenti abbiano impedito agli operatori sanitari l’utilizzo delle mascherine ‘per non spaventare l’utenza’“.
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“In merito alla positività degli operatori – proseguono i legali dell’Istituto Palazzolo – , triste e fisiologica conseguenza dell’attuale pandemia, sono stati trattati, sotto ogni profilo, in linea con la normativa sulla privacy e nel pieno rispetto delle direttive sanitarie in essere. Costituisce pertanto affermazione assurda e destituita da ogni fondamento giuridico e fattuale che sarebbero stati ‘tenuti nascosti moltissimi casi di lavoratori contagiati'”.
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