Il direttore generale dell’Aifa ha ammesso che si sta lavorando in questa ottica. “Il farmaco Eidd-2801 non arriverà in tempi brevi”, ha dichiarato Magrini.
La cura dei pazienti che hanno contratto il Coronavirus prosegue. E prosegue anche la corsa alla ricerca di nuovi farmaci che possano alleviare la sofferenza di migliaia di persone, tra quelle ricoverate in ospedale e quelle che trovano posto in terapia intensiva. Finora, si è resa nota l’efficacia – dimostrata con casi concreti – di due principi attivi che hanno consentito la guarigione o il miglioramento delle condizioni. Si tratta del tocilizumab, il farmaco contro l’artrite reumatoide partito da Napoli, e del remdesivir, l’antivirale che è stato usato in particolare a Genova.
Finora è passato sotto traccia l’eventuale ricorso all’Avigan, il farmaco che, secondo alcune testimonianze, è stato utilizzato in Giappone con buoni risultati. Ma a dare buone nuove sul fronte dei farmaci da usare contro il Coronavirus, ci pensa Nicola Magrini. Il direttore generale dell’Aifa, dopo aver fatto capire che ci vorranno almeno 2-3 settimane in più di quarantena e di misure contenitive, ha parlato proprio dei farmaci che possono essere usati per curare il virus. E arrivano notizie confortanti da questo fronte.
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Magrini, intervenuto durante la trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, ha parlato di un paio di farmaci che presto potrebbero essere utilizzati contro il Coronavirus. “Altri due studi su nuovi farmaci per il trattamento del Covid-19 sono in valutazione oggi da parte dell’Agenzia italiana del farmaco“, ha dichiarato Magrini.
Nel corso del suo intervento radiofonico, Magrini ha parlato anche dei nuovi numeri che arrivano in ottica Coronavirus. Il numero dei nuovi contagi sta diminuendo giorno dopo giorno, ma il direttore generale dell’Aifa invita tutti a non abbassare la guardia. “I numeri parlano chiaro. C’è una decrescita di nuovi casi. I numeri sono buoni. I modelli e le azioni precoci prese dal Governo, con un certo coraggio, sono state di fondamentale importanza. Bisogna stare a casa altre 2-3 settimane così come siamo oggi. C’è un evidente cambiamento di direzione, ma certamente non ci avviciniamo alla fine dell’infezione. Questo cambiamento però ci porta in linea con le previsioni e i modelli e ci dice che le misure prese con coraggio da questo governo inizia a dare gli effetti sperati“.
E sullo sviluppo di un farmaco da produrre ex novo, Magrini è chiaro: “Il processo per la scoperta e la validazione di un farmaco è di almeno un paio d’anni. Attualmente sono in atto più ricerche sul Coronavirus, tra cui alcune in Italia che stanno dando risultati promettenti. Stiamo cercando di ridurre il più possibile i tempi, ma questi farmaci sono molto lontani da arrivare“.
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