Arrivano i dati del primo report della Direzione centrale della polizia nazionale. Crimini diminuiti del 75%. Lieve diminuzione registrata per le rapine in farmacia.
Coronavirus: quarantena forzata, crollo dei crimini del 75%. E’ un dato importante quello che emerge dal primo report della Direzione centrale della polizia nazionale, pubblicato oggi sul sito del Viminale. A quanto pare le restrizioni alla mobilità avrebbero fatto crollare, oltre alle emissioni, anche i crimini. Il periodo preso in esame è quello che va dal 1 al 22 marzo. In termini numerici, a marzo 2020 i delitti consumati sono stati 52.596. A marzo 2019, invece, 146.726.
Diverse sono le tipologie di reati prese in esame. I crimini più soggetti alla “crisi”, come prevedibile, sono quelli di strada. Si registra dunque un crollo del del 72,5% per i furti nelle abitazioni. Un -73,7 % per le rapine negli uffici postali e un -77% per lo sfruttamento della prostituzione. Calano anche le violenze sessuali (-69%) e i furti in genere (-67,4%).
Tra i reati che vanno incontro a una diminuzione più debole, ma comunque significativa, troviamo le rapine nelle farmacie. Le rapine sono state dimezzate (-54,4%), ma restano nel mirino le farmacie. I furti in farmacia sono diminuiti solo del 13,8%, le rapine del 24,6%.
Altra lieve diminuzione rispetto al crollo degli altri reati: i maltrattamenti in famiglia. A marzo è stato registrato un -43,6% di maltrattamenti in meno. In questo periodo di quarantena, tuttavia, è necessario prendere in considerazione questo dato con cautela. Probabilmente la riduzione del reato è da ricondurre alla presenza di meno denunce. E’ difficile denunciare un membro della famiglia quando si è costretti nella stessa abitazione h24. Per questo, ad esempio, in Spagna le farmacie sono diventati veri e propri centri di accoglienza: le donne vittime di violenza possono semplicemente recarsi in farmacia e pronunciare la frase in codice, “mascherina 19”. Spetterà poi al farmacista attivare il protocollo necessario.
Diminuiscono, poi, anche i reati relativi agli stupefacenti (-46%). In questo caso perché il business ha saputo reinventarsi: il traffico di stupefacenti opta ora per la consegna a domicilio o dirottata verso luoghi d’incontro ancora consentiti (ad esempio i supermercati).
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