Durante l’ultimo intervento in Aula, il deputato della Lega Davide Belotti ha letto il testo dell’interrogazione, elencando i numeri dell’emergenza coronavirus nella sua zona, nella città di Bergamo, e nella Lombardia in generale. Un discorso che non gli ha concesso di trattenere le lacrime.
La situazione in cui versa la città di Bergamo, e in Nord Italia in generale, è difficile, dura da accettare: una situazione ambientata nel campo di una guerra combattuta in corsia, negli ospedali di fortuna e nei pronto soccorso affollati, troppo pieni per assicurare l’immunità da contagio dal coronavirus.
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E piange il leghista Daniele Belotti, mentre pronuncia la sua interrogazione sul numero dei decessi in Lombardia. La sua è una voce rotta dal dolore, dall’impotenza con la quale si assiste alla sfilata di carri armati stracolmi di bare. Casse che non troveranno ancora degna sepoltura, ma saranno stipate una accanto all’altra, senza alcun parente lì vicino a dissetarle con le lacrime.
Perché questo fa fare il coronavirus. Questa è la conseguenza di un’emergenza sanitaria che colpisce alle spalle i Paesi, e li lascia in ginocchio col capo chinato, poggiato per terra.
Il pianto di Belotti in Aula: “Noi non ci fermeremo mai”
“Io e il collega Invernizzi abbiamo lasciato Bergamo oggi, il fronte di Bergamo, per venire qui a portare la voce di una terra duramente provata. Perché non sappiamo più dove portare i morti, ma non sappiamo più nemmeno dove mettere i malati. Siamo qui a chiedere chiarezza e soluzioni. Chiarezza per i morti, perché il dato ufficiale ieri era di 1267 deceduti dalla fine di febbraio. Ma nel Bergamasco i numeri sono ben diversi: parliamo di 90, 100 morti al giorno. In poche settimane Bergamo sta perdendo i suoi nonni”.
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Inizia così il discorso del leghista Davide Belotti, spezzato dalla commozione e dal dolore di una situazione d’emergenza come mai si era vista in Italia. E poi, sempre accompagnato dalle lacrime, il deputato continua: “I bergamaschi non sono abituati a restare con le mani in mano. In questo momento sono centinaia i volontari che stanno allestendo un ospedale da campo nella Fiera, i cittadini hanno donato milioni di euro, i sindaci e i consiglieri sono tutti in prima fila. Grazie di cuore, grazie davvero a tutti perché noi non ci fermeremo mai“.