Cagliari, c’è un fermo: per l’assassinio di Giuseppe Pintore

La squadra mobile ha fermato una persona al termine delle prime indagini sull’uomo, ottant’anni, freddato da due colpi di pistola.

Il fermo

C’è una svolta nell’indagine per l’omicidio del pensionato Giuseppe Pintore, l’anziano di 80 anni che era stato rinvenuto morto nella sua auto in una strada di campagna del Cagliaritano. Si era pensato a un suicidio ma gli inquirenti avevano immediatamente seguito altre piste perché non si era trovata l’arma del delitto: raro pensare a un suicidio con due colpi di pistola, impossibile pensare che la pistola fosse scomparsa. Era evidente che qualcuno l’avesse portata via.

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L’omicidio

Le indagini si sono concentrate immediatamente sulla cerchia delle persone vicine all’uomo che sono state subito sottoposti a numerosi interrogatori. L’esame autoptico aveva rivelato che Giuseppe Pintore era stato ucciso da due colpi di pistola alla testa da distanza ravvicinata. L’uomo si trovava chiuso nella sua auto in una strada sterrata della campagna di Maracalagonis, nella campagna di Cagliari, non lontano da Quarti Sant’Elena.

L’indagine

Le indagini, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Emanuele Secci si sono concentrate su un conoscente della vittima che è stato fermato alle prime luci dell’alba sequestrando nella sua abitazione alcuni indumenti e un’arma da fuoco. Se sia la pistola usata per uccidere il pensionato lo si scoprirà grazie a ulteriori accertamenti. L’uomo, del quale al momento non sono state rese note le generalità, è stato portato in Questura e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Stamattina è già stato fissato il primo interrogatorio al termine del quale il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se convalidare il fermo.

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L’episodio risale al 6 marzo scorso: le indagini sono state coordinate dal dirigente Roberto Pititto e dal vice Michele Mecca. Sono stati loro a ricostruire gli ultimi giorni di vita della vittima indagando nel suo passato e nella rete delle sue conoscenze.

Stefano Benzi

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