La scossa è stata avvertita nella notte al largo della penisola russa della Kamcatka.
Apparentemente lontana da qualsiasi grande centro abitato, appena percepita dalla popolazione della Kamcakta ma molto violenta. Sono queste le caratteristiche del sisma che alle 3.49 di questa mattina è stata evidenziata dagli strumenti con epicentro in mare aperto, a circa 500 chilometri a sud dai porti di Petropavlovsk. La popolazione della penisola russa ha avvertito il sisma che si sarebbe diffuso in tre scosse ravvicinate distinte, la seconda delle quali particolarmente violenta.
La gente è scesa in strada chiedendo l’intervento delle forze d’emergenza e trascorrendo il resto della notte in strada ma non sono stati registrati danni ad abitazioni né tantomeno vittime o feriti. La scossa avrebbe avuto origine a circa 54 chilometri di profondità e sarebbe stata avvertita con una magnitudo intorno al quinto grado sulla terra ferma.
Tuttavia, a preoccupare vista la portata, la potenza e la connotazione del sisma è un possibile tsunami: un’emergenza in questo senso è stato lanciato da Elena Semenova capo della stazione sismica di Yuzhno-Sakhalinsk per tutta la regione delle isole Curili settentrionali, un piccolo arcipelago di una cinquantina di isole e atolli abitati da poche migliaia di persone e che costituiscono la dorsale che dalla Kamchakta arriva fino all’isola di Hokkaido nel nord del Giappone. Le Curili fanno parte del territorio russo e sono un territorio di origine vulcanica particolarmente vivace e attivo, ben trentacinque i vulcani ancora in attività. Un luogo paesaggisticamente splendido, unico al modo.
Lo tsunami dovrebbe arrivare alle Curili intorno alla prossima mezzanotte (ora italiana) ma dovrebbe essere debole, non più di venti centimetri di altezza. In ogni caso il centro regionale delle emergenze di Sakhalin ha subito predisposto l’evacuazione dell’isola più esposta, Paramushir. Quattrocento persone sono stati spostate a Severo, sull’isola principale delle Kurilsk, non lontano dalla terraferma.
La zona è molto vicina a quella che nel 1952 provocò il disastroso tsunami che danneggiò in modo pesante non solo la costa russa ma anche gli arcipelaghi del Sud Pacifico, fino alle Hawaai arrivando a registrare onde fino ai dodici metri di altezza.
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