Coronavirus. Niente ritorno a casa, 90 siciliani devono restare in Calabria

Sono circa novanta le persone che non possono tornare nelle proprie case, bloccate ancora agli imbarcaderi delle società di navigazione sullo Stretto di Messina in attesa di essere avviate alla quarantena obbligatoria.

Trovarsi ad un passo da casa, ma non riuscire a raggiungerla. E’ quello che stanno vivendo almeno novanta persone ancora bloccate sullo Stretto: dovranno restare in Calabria per essere messe in quarantena. L’odissea per i siciliani era iniziata ieri quando avrebbero dovuto raggiungere la Sicilia. Secondo quanto appreso, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani ed i suoi collaboratori, in contatto con la Protezione civile, il comune di Villa San Giovanni e le Regioni Sicilia e Calabria, stanno valutando, tra le possibili soluzioni, oltre al traghettamento, l’individuazione di una struttura idonea dove alloggiarli in sicurezza e per il successivo monitoraggio. “Siamo in perenne emergenza – ha detto il vice sindaco di Villa San Giovanni, Maria Grazia Richichifortunatamente in questo gruppo non vi sono minorenni o donne in gravidanza. Stiamo già procedendo ad assistere altre tredici persone bloccate dalla polizia ferroviaria nella stazione ed altre quattordici stanno arrivando con un treno proveniente da Roma. Villa San Giovanni, da sola non può proprio farcela”.

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