Dopo una giornata di intense trattative, i benzinai hanno deciso di avvallare la richiesta del premier Conte ed hanno annullato lo sciopero.
Dopo una lunga trattativa, i benzinai hanno deciso per il momento di fermarsi con le proteste. Le contestazioni sono nate dal fatto che i guadagni del settore sono crollati dell’85 per cento e soprattutto, i benzinai hanno sempre più paura del contagio da coronavirus. Stesso discorso per le persone che lavorano nella produzione di carta e cartone. D’altronde, considerate le difficoltà che sta attraversando il nostro paese a causa dell’emergenza Covid-19, evitare dei conflitti sociali è molto importante per non far precipitare ulteriormente la situazione.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio, ha dichiarato che si augura “non ci sia uno sciopero, il Paese non se lo può permettere. Vale anche per i carburanti, sarà assicurato il rifornimento”. Un messaggio che è anche servito per provare a rassicurare i cittadini sul fatto che non rimarranno senza benzina. Ma diretto anche a chi gestisce gli impianti di rifornimento. Questi infatti, denunciano il fatto di essere costretti a rimanere per giornate intere all’aperto esponendosi così al contagio. Per giunta, in un contesto in cui i clienti sono sempre meno. E proprio riguardo questa questione, Conte ha affermato che “la ministra De Micheli adotterà un’ordinanza che consentirà di regolamentare l’orario di apertura in modo da assicurare il rifornimento di carburante in tutta la penisola e questo è un modo per venire incontro ad alcune istanze”.
E così, dopo un’intensa giornata di trattative i benzinai hanno deciso di annullare lo sciopero. I concessionari delle piazzole autostradali hanno deciso di posticipare il pagamento dell’affitto delle aree di benzina, allo scopo di aiutare economicamente la categoria.
I benzinai dal canto loro, hanno dato disponibilità a lasciare aperti i rifornimenti, alternandosi negli orari. I servizi di self service presso le aree di rifornimento, restano comunque aperti in ogni caso. Un altro messaggio il premier lo ha mandato alle organizzazioni sindacali. Queste, sono state impegnate nella giornata di ieri con il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli e il Ministro dell’Economia Gulatieri. Lo scopo era quello di tentare di sfoltire la lista delle attività commerciali ancora aperte.
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Il governo infatti, considera l’elenco delle aziende aperte, ancora troppo numeroso. Sulla questione, Conte ha dichiarato che: “I sindacati sanno che le porte di Palazzo Chigi sono aperte. Io di fatto lavoro con loro. E constato un grande senso di responsabilità”.
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