Il presidente della Commissione dell’Unione Europa rende nota l’operazione condotta dalla Europol. “Vendute diverse mascherine non conformi”, dichiara la von der Leyen.
Arriva un annuncio importante da una voce autorevole, quella di Ursula von der Leyen. Il presidente della Commissione dell’Unione Europea ha reso nota una operazione condotta da Europol. Questa operazione ha portato al sequestro e all’interruzione del commercio di farmaci contraffatti e di altri materiale medico. Si tratta di una stoccata importante, specialmente in un periodo in cui è importante mettere a disposizione di tutti del materiale conforme alle regole. Anche perchè, al tempo del Coronavirus, è sempre importante avere a disposizione i migliori mezzi possibili, specialmente se si attengono alle norme.
La von der Leyen ha scritto su Twitter alcuni dei particolari emersi dalla conclusione dell’operazione. “Le nostre paure per il coronavirus sono un’opportunità di business per i cybercriminali“, ha scritto il numero uno della Commissione Ue. In particolare si parla di 4 milioni e 400mila unità di farmaci sequestrati in quanto non conformi alle regole della comunità. Sono stati inoltre smantellati ben 37 grupppi criminali organizzati, con 121 persone finite in manette. A questo si aggiunge anche la chiusura di ben 2.500 siti destinati alla vendita del materiale contraffatto.
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Nel suo tweet, la von der Leyen ha fatto capire quanto sia importante fare fronte comune per evitare episodi di contraffazione di materiale medicinale. “Per ridurre il diffondersi del coronavirus molti europei devono semplicemente stare a casa. Non possiamo andare in giro, incontrarci e socializzare. Come risultato, molti fanno il telelavoro e trascorrono molto tempo online. Purtroppo i criminali si approfittano di questa situazione. Ci seguono online e sfruttano le nostre preoccupazioni sul coronavirus. Secondo le nostre agenzie Ue – avverte – il numero di falsi medicinali, spray disinfettanti o cure miracolose vendute online è vertiginoso. E la maggior parte dei prodotti farmaceutici venduti online in questo periodo sono mascherine chirurgiche contraffatte“.
Nel frattempo, anche in Italia ci si muove per rendere più ferree le regole in materia di materiale e personale sanitario. Con un documento ufficiale, la Regione Lazio ha deciso di istituire presso ogni Asl un registro di tutti i sanitari a rischio per sottoporli a tampone. Ciò si è reso necessario per via della crescente richiesta di bisogno assistenziale legata all’epidemia di COVID-19 con l’esigenza di proteggere il personale sanitario che si espone a casi confermati di infezione all’interno delle strutture sanitarie.