Torna il Rosario in prima serata: dove e quando vederlo

In tempi di “quarantena” forzata cambia il modo di comunicare nel mondo della chiesa. Domani, Mercoledì 25 marzo, alle ore 21, verrà trasmesso il rosario su TV 2000.

La CEI e TV 2000: il Rosario ai tempi del coronavirus

Cambiano le nostre vite (si spera ancora per poco) e si modifica il modo di comunicare. Anche il mondo della chiesa sta professando il “verbo” fruendo dalla tecnologia. A margine del successo ottenuto la scorsa settimana, TV 2000 ha ben pensato di trasmettere in diretta il Santo Rosario.

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L’appuntamento è fissato per domani sera, Mercoledì 25 marzo, alle ore 21, sul canale 28 e 157 Sky, Tv 2000. Un protocollo d’intenti sottoscritto da Avvenire, Tv2000, InBlu Radio, Sir e Fisc, d’intesa con la segreteria Cei per dare possibilità ai fedeli di unirsi in preghiera.

Alle ore 12 invece ci sarà la recita del Padre Nostro con Papa Francesco, nel giorno dell’Annunciazione. Un gradito evento che conferma il senso di preghiera che per tanti è motivo di unione in questi terribili momenti.

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“Il Papa invita alla preghiera, anche dal web”

La scelta della televisione di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana giunge dopo gli ottimi, e inaspettati ascolti dello scorso mercoledì. Durante la scorsa settimana infatti,  la preghiera è stata trasmessa da Tv2000 in diretta dalla basilica di San Giuseppe al Trionfale, a Roma. Numeri da capogiro che hanno fatto registrare un boom di ascolti che si attesta intorno al 13,16% di share pari ad uno storico 4.221.000 telespettatori. Il modo di informare e di comunicare e la contestuale partecipazione del pubblico sta offrendo i suoi frutti. Laddove, come nel nostro caso, vi è la necessità di informarsi e comunicare, cresce il numero degli interessati.

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In una circostanza di crisi come quella che stiamo vivendo è sicuramente fondamentale. Un modo per entrare nelle case italiane e consolare le famiglie unite nella preghiera. Navigando sul web, si può trovare un’ampia disponibilità di pagine dedicate alla preghiera. La comunicazione è cambiata e la “quarantena” è meno triste e solitaria.