I ribelli jihadisti hanno teso un’imboscata ai soldati nigeriani assaltando il loro camion mentre questi viaggiava nei pressi del villaggio di Gorgi.
In Nigeria, circa settanta soldati sono stati uccisi ieri nel corso di un’imboscata condotta dai combattenti jihadisti. A renderlo noto sono state delle fonti anonime provenienti dal mondo militare. I ribelli hanno attaccato un camion con lanciagranate e armi automatiche. Il mezzo stava in quel momento viaggiando in prossimità del villaggio di Gorgi, nello stato di Borno. La regione è infatti ormai da molto tempo un bersaglio dello Stato Islamico nell’Africa occidentale
La strage avvenuta oggi, che portato alla morte di 70 soldati ad opera degli jihadisti, è soltanto l’ultimo atto di una regione che è ormai dilaniata da questo genere di scontri e omicidi. La regione è infatti ormai da molto tempo un bersaglio dello Stato Islamico nell’Africa occidentale. Sempre nel Borno infatti, poco più di un mese fa, 30 persone sono state trucidate dalle legioni dell’Iswap, lo Stato Islamico dell’Africa Occidentale affiliato all’Isis. Un testimone che era presente sul luogo al momento dell’attacco, ha affermato che oltre agli omicidi, sono stati rapiti decine di bambini e donne.
L’attentato è avvenuto nel villaggio di Auno, in prossimità di Maiduguri. Bundi, portavoce del governatore dello Stato,ha riferito che le persone uccise, stavano viaggiando sulla tratto di strada compreso tra Maiduguri e Damaturu. Inoltre, dopo aver ucciso, Bundi ha affermato che questi hanno incendiato almeno 18 veicoli. Le vittime si trovavano in quel luogo, in quanto a causa della chiusura di una strada, avevano deciso di trascorrere la notte vicino a un posto di blocco.
Babakura Kolo, membro di una milizia che collabora con lo stato nigeriano, ha raccontato che che “molti camionisti e automobilisti sono morti, bruciati vivi nel sonno”. Kolo ha poi affermato che anche se non può fare una stima, il numero di donne e bambini portati via dai ribelli “è importante”. Già qualche giorno prima di questa strage, le Nazioni Unite avevano lanciato un appello sul fatto che gli scontri in quella zona si stanno intensificando. Avevano anche criticato l’esercito nigeriano, colpevole a loro dire di aver raggruppato le truppe in troppi pochi punti. La regione è infatti molto estesa e quasi priva di infrastrutture.
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Fino ad adesso, il conflitto tra l’esercito nigeriano e le truppe di Boko Haram ha provocato la morte di più di 35 mila persone. Senza contare i due milioni di sfollati che a causa della guerra in corso, si sono ritrovati senza una casa.
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