È morta in ospedale a Segovia per Covid-19 l’attrice Lucia Bosé. Scoperta da Luchino Visconti, aveva fatto innamorare il torero Dominguin, dalla cui relazione nacque Miguel, oggi celebre cantante. La ricordiamo con cinque film di cui è stata protagonista.
Scegliamo cinque film particolarmente significativi per ricordare Lucia Bosè, attrice unica e dal carattere indipendente. Scoperta da Luchino Visconti, aveva iniziato a recitare negli anni Cinquanta. L’attrice si è spenta ieri ad 89 anni dopo aver contratto il Coronavirus.
Sotto il segno dello scorpione
Questo film poco conosciuto dei fratelli Taviani è ambientato in una non meglio specificata epoca preistorica e racconta la storia di alcuni uomini, ultimi superstiti di una popolazione isolana decimata da un’eruzione vulcanica, che sbarcano su di una nuova isola ad essi sconosciuta. Avendo perduto la loro unica imbarcazione, i disperati vanno alla ricerca di un aiuto, scoprendo l’esistenza di una popolazione che abita in costruzioni di pietra molto basse per evitare le conseguenze delle eruzioni del vulcano per il quale hanno già sofferto molti anni prima. I nuovi arrivati, cercheranno di convincere gli abitanti dell’isola ad abbondarla per non vivere più con il timore del vulcano.
Gli amanti di domani
Nel film di Luis Buñuel, ulteriore riflessione del regista sull’orrore per la borghesia e sull’anarchismo, Lucia Bosè interpreta una affascinante vedova italiana che conquista immediatamente il Dottor Valerio, interpretato da Georges Marchal. L’uomo vive in un’isola del Mediterraneo e ama molto il suo lavoro e il luogo in cui abita, a differenza della moglie, che invece lo trova noioso e asfissiante. I due, il dottore e la vedova sono subito avvinti da una importante passione, che spingerà l’uomo a rinunciare alla sua carriera per rimanere sull’isola, separandosi dalla moglie e scegliendo di unirsi con la donna.
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Roma Ore 11
In seguito ad un annuncio di lavoro pubblicato da un quotidiano, duecento ragazze si presentano ad un indirizzo in via Savoia a Roma alle ore 11 per ottenere un posto di lavoro di dattilografa presso lo studio di un ragioniere. Quello di Giuseppe De Santis è un film che descrive un’Italia esasperata dalla disoccupazione e la condizione di impossibilità per le donne di trovare lavoro. Rispondono all’annuncio nobili decadute e prostitute che sperano di cambiare vita, figlie di benestanti e donne con il marito disoccupato.
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Cronache di un amore
Lucia Bosè interpreta Paola Molon, misteriosa donna ferrarese sposata con Enrico Fontana, un facoltoso uomo di affari di Milano. Il marito della donna assume un investigatore privato per ottenere delle informazioni sul passato della sua compagna, scoprendo che Paola, ancora a Ferrara, qualche mese prima di sposarlo ha avuto una relazione con un certo Guido, allora ufficialmente fidanzato con un’amica di Paola. La relazione tra i due si era bruscamente interrotta quando la fidanzata di Guido era morta in uno strano incidente in ascensore.
È l’amor che mi rovina
Diretto dal grande scrittore Mario Scaldati (“l’assoluta leggerezza della scrittura di Soldati significa fraternità”, diceva Pier Paolo Pasolini), È l’amor che mi rovina è una commedia del 1951 interpretata da Walter Chiari e Lucia Bosè, anticipatrice del fortunato filone cinematografico fanta-spionistico. Il giovane Walter, tutt’altro che sportivo, si innamora di Clara, maestra di sci. Per averla, la segue fino al Sestriere, dove si ritrova suo malgrado coinvolto in un intrigo di spie.