A Napoli, grazie ad un trattamento con il Tocilizumab, quattro pazienti affetti da Covid-19 sono usciti dalla terapia intensiva e si trovano adesso in ventilazione assistita.
Nella giornata di oggi, quattro pazienti che si trovavano ricoverati in rianimazione a Napoli a causa del coronavirus, sono stati estubati. Questo, dopo che sono stati sottoposti ad un trattamento con il Tocilizumab, un farmaco anti artrite. A comunicarlo è stato Vincenzo Montesarchio, infettivologo dell’ospedale Cotugno di Napoli. È stato lui infatti, insieme al collega Paolo Ascierto a sperimentare questo tipo di cura. Montesarchio ha spiegato che i quattro pazienti, ricoverati in terapia intensiva al Monaldi “hanno reagito molto bene al farmaco, migliorando nettamente in pochi giorni”.
Uno dei quattro pazienti ha soltanto 27 anni ed era stato ricoverato in terapia intensiva per una grave polmonite. Non possedeva altre patologie pregresse a parte l’asma. Il giovane, ha iniziato ad assumere il Tocilizumab il 18 marzo. Da oggi, è in ventilazione assistita e dovrebbe essere a breve trasferito in un reparto di normale degenza dedicato ai pazienti affetti da Covid-19. Gli altri tre pazienti, hanno subito lo stesso trattamento a partire dal 19 Marzo. Sono le prime tre persone ad essere inserite nella sperimentazione Aifa su un totale di 330 pazienti in Italia. I tre uomini sono nati nel 1963, 1964 e nel 1969. Anche loro non si trovano più in terapia intensiva, ma soltanto in ventilazione assistita. Attendono adesso di essere trasferiti in un normale reparto di degenza.
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I quattro pazienti sono dunque riusciti a migliorare in pochi giorni grazie ad un semplice farmaco anti artrite. La speranza adesso, è che questo tipo di terapia possa funzionare anche per altre persone affette da coronavirus.
Intanto nella giornata di oggi, a Napoli, in Via delle Fontanelle, si è svolto un episodio drammatico. Una persona infatti è andata nel panico a causa probabilmente del fatto che il compagno che potrebbe essere rimasto contagiato dal Covid-19. L’uomo, di cui non risulta ancora nessuna ufficialità riguardo la positività al virus, è di origine pakistana, ed è rimasto per un’intera giornata chiuso in casa con la febbre. Secondo una prima ricostruzione, questi era rientrato da poco da Bologna. Sembra si fosse recato lì per sottoporsi a delle cure per una patologia tumorale,in attesa di un trapianto.
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Rientrato a Napoli, ha iniziato a manifestare dei sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus, tra cui una febbre molto alta che non accenna a scendere.