La Regione Lazio ha deciso di istituire presso ogni Asl un registro per identificare tutti gli operatori sanitari a rischio di contagio da Coronavirus per sottoporli ai tamponi.
Ieri la Regione Lazio ha varato un documento contenente direttive e raccomandazione per le Asl riguardo alla sorveglianza dello stato di salute degli operatori sanitari impegnati nelle strutture ospedaliere del territorio laziale.
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Nel documento si chiede di istituire presso le Als del Lazio un registro per identificare tutti gli operatori sanitari a rischio contagio per sottoporli ai tamponi e monitorare il loro stato di salute.
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La decisione della Regione Lazio è stata presa in conseguenza della “crescente richiesta di bisogno assistenziale legata all’epidemia di COVID-19 con l’esigenza di proteggere il personale sanitario che si espone a casi confermati di infezione all’interno delle strutture sanitarie“, si legge nel documento.
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Intanto in Lazio risultano positivi al Covid-19 51 medici, tra ospedalieri, medici di famiglia e operatori del 118. Il dato è stato diffuso dall’Anaao Assomed, il sindacato medico più rappresentativo nel settore sanitario italiano.
Dei 51 medici contagiati dal Covid-19, racconta il sindacato, alcuni sono ricoverati all’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, mentre altri sono in quarantena nella propria casa.
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All’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani sono attualmente ricoverati 220 pazienti positivi al Covid-19, di cui circa 25 hanno bisogno di supporto respiratorio. Stamattina sono stati dimessi dall’istituto 92 pazienti, alcuni sono stati trsaferiti presso il loro domicilio, altri presso altre strutture del territorio.
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Intanto oggi è stato chiuso il reparto di oculistica dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Dopo una serie di verifiche e di controlli effettuati all’interno dell’ospedale, sette o otto medici e una decina di infermieri sono risultati positivi al Covid-19 ed è stato necessario, in forma precauzionale, fermare l’attività del reparto per evitare ulteriori contagi e l’aumento di pazienti in terapia intensiva.