Il governatore del Veneto parla anche della situazione dei tamponi. “Ci sono 15mila veneti in isolamento”, ha dichiarato Zaia.
Stanno arrivando negli ultimi giorni tante opere per cercare di contrastare il dilagare del Coronavirus. Alcuni interventi riguardano anche il mondo della medicina, con nuovi farmaci che sono stati testati nel nostro Paese. Abbiamo notato nei giorni scorsi che sono in particolare due i principi attivi che sono in fase di test in Italia. E nelle ultime ore si sta parlando anche dell’Avigan, l’anti influenzale che a quanto pare ha dato benefici in Giappone. A parlarne, ancora una volta, è stato Luca Zaia.
Il governatore del Veneto si è espresso nuovamente in maniera positiva. E lo ha fatto in collegamento streaming con la trasmissione di Rai Uno, Storie Italiane. “Intanto dobbiamo dire grazie per l’opportunità – ha detto Zaia – . Noi stiamo molto attenti alla fase sperimentale, visto che stiamo già sperimentando su piattaforme nazionali e internazionali ben sei farmaci. Alcuni di questi anche in associazione. Farmaci di cui si parla molto in questo momento. C’è questa opportunità dell’Avigan, il farmaco giapponese. Non dobbiamo creare attese o false speranze tra i cittadini“.
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Dunque il Veneto, attraverso le parole del suo governatore, si dice pronto ad avviare la sperimentazione dell’Avigan. Zaia, infatti, attende l’ok da parte dell’Aifa per iniziare a somministrare il farmaco ad alcuni pazienti, in base alle disposizioni che arriveranno. “Ho detto che siamo disponibili da subito, ma ovviamente ci vuole l’autorizzazione da parte dell’autorità nazionale. Se l’Aifa ci autorizzerà, noi metteremo in lavorazione anche questo farmaco. Siamo convinti di avere anche risultato, visto che sapremo dire a tutta la comunità se funziona oppure no“.
E poi si parla anche di tamponi. Il Veneto è stata una regione pioniera da questo punto di vista, e Zaia ribadisce la sua volontà. “Questa è una politica che portiamo avanti fin dal 22 febbraio, quando decisi di far fare i test a tutti gli abitanti di Vo’ Euganeo. Ne venne fuori un dato particolare. Alla fine dei tamponi scoprimmo di avere 66 positivi asintomatici. Abbiamo rifatto i tamponi dopo la fine della quarantena e il dato è sceso a 6. Se riusciamo a scoprire i casi di positivi asintomatici e a isolarli in quarantena, evitiamo che si vadano a contagiare persone sane e ovviamente riportiamo alla negativizzazione del contagiato“.
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Zaia conclude sostenendo che è il caso di estendere i tamponi, se non altro agli operatori sanitari e chi lavora con il pubblico. “Non riusciremo a fare il tampone a tutti i veneti, però ovviamente vogliamo testare tutti i dipendenti di ospedali, case di riposo e luoghi aperti al pubblico. Daremo validazione scientifica a quello che stiamo facendo. In questo momento abbiamo 15mila persone isolate, di cui 5mila positive“.
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