Negli ultimi anni Robert Englund ha parlato molto spesso del personaggio che lo ha reso celebre in tutto il mondo, quello di Freddy Krueger nella saga horror Nightmare. L’attore si sente troppo vecchio per poter interpretare nuovamente Freddy al cinema in un eventuale nuovo film. Ma quali sono stati i capitoli migliori della saga creata da Wes Craven nel 1984?
È innegabile che Robert Englund sia sempre rimasto legato al personaggio che più di tutti ha contribuito al suo successo: il terrorizzante Freddy Krueger della saga horror Nightmare. Tale era il suo coinvolgimento nel personaggio che alla fine degli anni ’80, più o meno nel momento in cui veniva realizzato il terzo capitolo della saga, Englund arrivò persino a scrivere di suo pugno la sceneggiatura di un film del franchise, poi mai realizzato. Oggi l’attore si sente troppo vecchio per tornare nei panni di Freddy. Ma quali sono stati i film migliori della saga cinematografica che lo ha visto protagonista?
Ovviamente il primo capitolo del 1984 diretto da Wes Craven è quello che ha cambiato ogni cosa. A differenza di tutti gli altri film splatter in voga in quel periodo, Nightmare si poneva fondamentalmente come un horror interessato alla suggestione psicologica, traducendo in realtà cinematografica la figura dell’uomo nero. L’aspetto e il nome di Freddy Krueger derivano da due ricordi spiacevoli di gioventù del suo stesso creatore Wes Craven: l’aspetto si basa su quello di un barbone che spaventò il regista da piccolo, mentre il nome Freddy è ripreso da quello di un bullo che lo tormentava da bambino. Gran parte del segreto del successo del personaggio sta anche nel suo incredibile character design, frutto del lavoro del truccatore David B. Miller. Ci vollero sei bozzetti e cinque sculture prima che Craven approvasse quello che sarebbe stato poi il look definitivo di Freddy Krueger.
Il terzo capitolo della saga, diretto da Chuck Russell nel 1987, è ambientato un anno dopo gli avvenimenti del precedente capitolo e sei anni dopo quelli del primo film. La New Line, dopo lo scarso apprezzamento ricevuto dal secondo episodio della saga, si rivolse nuovamente a Wes Craven, il quale delegò la regia a Russell (Blob e The mask), ma occupandosi in prima persona della sceneggiatura. Ad affiancare Craven, oltre a Bruce Wagner e allo stesso Russell, c’è anche Frank Darabont, il quale diventerà anni dopo uno dei registi più apprezzati dagli appassionati di Stephen King (suoi sono infatti Le ali della libertà, Il miglio verde e The mist).
Wes Craven nel 1994 torna alla regia della saga che aveva creato, realizzando un settimo capitolo metacinematografico e dalla messa in scena sofisticata. Il film è interpretato dai protagonisti del primo capitolo della serie: Robert Englund, Heather Langenkamp e John Saxon. Tutti coinvolti nella parte di se stessi. Dopo la visione de I protagonisti di Robert Altman (in cui buona parte del cast interpreta se stessa), Craven chiamò subito Heather Langenkamp per raccontarle di una possibile idea per il settimo capitolo. L’attrice, in quell’occasione, gli raccontò di un suo recente incidente con uno stalker. Qualche mese dopo la Langenkamp ricevette l’offerta di interpretare il nuovo capitolo della saga nel ruolo di se stessa e ritrovò nella sceneggiatura molte delle cose da lei raccontate a Craven durante il loro colloquio.
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