Il direttore generale dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato durante un incontro a Ginevra sul Coronavirus che la pandemia sta accelerando ma è possibile cambiarne la traiettoria.
Durante il briefing tenutosi a Ginevra per analizzare la diffusione del Coronavirus e le misure che gli Stati hanno adottato per tentare di arginare il numero crescente di contagi, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms ha detto che è possibile modificare il corso della pandemia.
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“Possiamo cambiare la traiettoria di questa pandemia. Chiedere alle persone di stare a casa è un importante modo, ma per vincere dobbiamo attaccare il virus con tattiche aggressive, testando ogni caso sospetto, isolando ogni caso accertato, tracciando e mettendo in quarantena ogni persona che vi è stata a contatto“, ha ribadito Tedros Adhanom Ghebreyesus.
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Il direttore dell’Oms ha po aggiunto che è necessario uno sforzo comune per aumentare i rifornimenti di materiale protettivo, sia per il personale medico-sanitario che per le persone.
Coronavirus: Oms al G20, serve un impegno comune
“Risolvere questo problema richiede un coordinamento politico a livello mondiale. Mi rivolgo ai leader del G20 per chiedere di lavorare insieme a rafforzare la produzione, evitare il bando dell’export e assicurare la distribuzione dei materiali protettivi“, ha dichiarato il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso della riunione.
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Durante il briefing di Ginevra si parlato anche di come la diffusione del contagio stia accelerando in maniera inaspettata e che i numeri di positivi raggiunti sono allarmanti ma al tempo stesso con uno sforzo congiunto e delle misure nazionali restrittive è possibile venire fuori dalla pandemia.
Coronavirus: Oms, la pandemia sta accelerando
“La pandemia sta accelerando, ci sono voluti 67 giorni per arrivare ai primi centomila contagi, 11 giorni per 200mila e 4 giorni per trecentomila. Ora sono stati segnalati all’Oms oltre 300.000 casi, da ogni paese del mondo“, ha detto il direttore generale dell’Oms; e poi ha aggiunto: “Non siamo prigionieri delle statistiche. I numeri contano, perché non sono solo numeri. Sono persone, le cui vite e le cui famiglie sono state ribaltate“.