Carceri, Bonafede: “detenuti stanno producendo circa 10mila mascherine al giorno. Parole di Mattarella indicano strada da percorrere
Qualche giorno fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva risposto a una lettera inviatagli da alcuni detenuti veneti, che gli avevano espresso tutta la loro preoccupazione per la diffusione del Coronavirus. Mattarella aveva risposto che era importante mettere tutto l’impegno possibile affinché i detenuti vivano in buone condizione, nonché la Polizia Penitenziaria. A tal proposito si esprime il Ministro della Giustizia Bonafede, considerando le parole del presidente un monito, la strada giusta da percorrere.
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Bonafede mette in evidenza come i detenuti si stiano dando da fare per produrre ben 10 mila mascherine al giorno a favore del nostro Paese. Un aiuto molto importante non solo all’interno del carcere stesso, ma anche per un’Italia sopraffatta da sovraffollamenti in ospedale e mancanza di dispositivi protettivi.
Il ministro sottolinea come siano state anche installate tende per il triage davanti alle case circondariali per accertare che chi entra in carcere non sia infetto. Molti, racconta il ministro, i gesti di solidarietà da parte dei detenuti nei confronti della comunità. Da notare la colletta di carcerate venete e cagliaritane a favore degli ospedali ai messaggi di solidarietà di quelle di Pozzuoli. Aumentati anche contatti a distanza tra detenuti e parenti, dato il momento così duro.
Coronavirus, penalisti: “Governo non si esprime su misure nelle carceri”
E sulla questione delle carceri, intervengono anche le Camere Penali italiane. I penalisti si chiedono come mai il governo non si esprima sulla situazione Coronavirus all’interno delle carceri. Le domande a cui i penalisti non trovano risposta dal presidente del Consiglio e dal ministro della Giustizia sono inerenti al “numero di detenuti che si è preventivato possa beneficiare, prossimamente, di detenzione domiciliare con braccialetto elettronico“.
E ancora, “quanti dispositivi risultano disponibili a tutti gli effetti, al netto delle misure cautelari domiciliari con braccialetto attualmente in atto? Quanti i casi di Covid confermati nelle carceri, e in quali? Qual è il piano sanitario dell’Amministrazione penitenziaria se dovesse crescere epidemia nelle carceri, soprattutto in merito alle misure di distanziamento e di isolamento?“.
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I penalisti chiedono che le suddette risposte vengano date ora, senza fare polemiche, perché è giunto il momento di adottare misure urgenti.