Il governo italiano ha attivato nel Regno Unito un gruppo di lavoro dedicato all’emergenza Coronavirus per gestire la situazione degli italiani all’estero ma per adesso non ferma il rientro in patria.
Sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Londra c’è una pagina interamente dedicata ai cittadini italiani che si trovano in questo momento nel Regno Unito. Da giorni è stato attivato un tavolo di lavoro tra l’Ambaasciata italiana a Londra e i Consolati Generali a Londra e ad Edimburgo per gestire l’emergenza Coronavirus.
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Sul sito è possibile reperire tutte le informazioni utili ai cittadini italiani per monitorare la situazione in Gran Bretagna e per avere tutte le indicazioni su cosa fare nel caso si presentino i sintomi del Covid-19.
Cosa fare al verificarsi dei sintomi
Sul sito si legge: “chiunque attualmente si trovi o giunga nel Regno Unito è tenuto ad auto isolarsi per sette giorni nel caso in cui si manifestino sintomi come febbre o tosse, mentre nel caso in cui si conviva con altri il periodo di autoisolamento è di quattordici giorni dal momento in cui la prima persona presenta sintomi“.
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Nello stesso paragrafo si trovano indicazioni anche per quanto riguarda la tutela sanitaria cui si ha diritto di accedere nel caso di malattia: “si ricorda che i cittadini europei che risiedono stabilmente nel Regno Unito hanno diritto alla medesima tutela sanitaria gratuita garantita ai cittadini britannici. Le cure sono previste – in caso di emergenza – anche per i cittadini europei che si trovino temporaneamente sul territorio britannico“.
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Inoltre è stata attivata una collaborazione con due istituti sanitari italiani con sede a Londra: la clinica italiana Dottore London e l’Italian Medical Society of Great Britain (IMSOGB). E’ possibile chiedere la loro consulenza per tutti i cittadini italiani che si trovino in condizioni di salute precarie.
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Intanto i trasporti pubblici britannici restano attivi, tranne nel caso di alcune stazioni della metropolitana di Londra. E il rientro in Italia dei nostri connazionali per adesso non è stato fermato, ma solo regolamentato da disposizioni visibili sul sito dell’Ambasciata.
Adempimenti per chi rientra in Italia
Il rientro in Italia va segnalato all’Autorità Sanitaria (ASL) del luogo di destinazione una volta raggiunto. E’ obbligatorio rispettare l’isolamento fiduciario di 14 giorni con sorveglianza attiva. La norma si applica a tutti coloro, anche non in presenza di sintomi, che sono in entrata tramite qualsiasi mezzo di trasporto: aerei, treni, navi e auto.
Sul sito si legge anche: “in caso di insorgenza di sintomi COVID-19, vige l’obbligo di segnalare tale situazione con tempestività all’Autorità sanitaria per il tramite dei numeri telefonici appositamente dedicati“.
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Questa operazione, coordinata dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dall’Ambasciata a Londra in collaborazione con Alitalia per favorire il rientro degli italiani, è stata attivata per permettere il rientro in Italia a tuti coloro che non hanno la residenza all’estero, sia che si tratti di studenti che di lavoratori precari o per tutte le altre categorie che si trovano in difficoltà. Riguardo a ciò, si legge: “Chiediamo la collaborazione di tutti per consentire il rientro a chi ne ha effettivo e impellente bisogno, nel rispetto delle misure di contenimento del virus in atto nel nostro paese“.
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Resta valido il dcpm emanato l’8 marzo, che consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, solo per motivi specifici: esigenze di lavoro, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute. I motivi vanno dichiarati sotto la propria responsabilità all’autorità competente.
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Sempre sul sito ci sono tutte le informazioni relative ai mezzi di trasporto che si possono utilizzare e alle modalità e certificazioni da rispettare per fare rientro. In ogni caso, la situazione è preoccupante, vista la diffusione di Coronavirus riscontrata nel Regno Unito negli ultimi giorni e visto cosa sta accadendo nel Sud Italia dopo gli esodi verificatisi nei giorni passati.