Inevitabile che ci siano dissapori tra suocera e nuora: è la regola che contempla poche eccezioni, persino nelle famiglie reali. Un esempio? La regina Elisabetta e Camilla di Cornovaglia.
Che la moglie del principe Carlo, nata Camilla Shand, divorziata Parker Bowles, non fosse mai andata a genio a Sua Maestà, non è certo una novità. Sin dalle prime frequentazioni e particolarmente nello scandalo della separazione e del divorzio da Diana.
A raccontare il braccio di ferro tra la sovrana e il primogenito riguardo la presenza o meno di Camilla a corte è una nuova biografia non autorizzata scritta dal giornalista investigativo britannico Tom Bower, Rebel Prince: The Power and Passion and Defiance of Prince Charles.
Bower traccia un quadro poco lusinghiero dell’erede al trono: un uomo paranoico che temeva che il fratello Andrea gli volesse rubare il posto nella linea di successione e che si sentiva accerchiato e per giunta screditato dalle dichiarazioni di Diana, che secondo lui lo facevano apparire inadatto al ruolo di re.
Fu la regina Elisabetta in primis ad opporsi alla relazione tra il primogenito destinato a diventare re (almeno sulla carta…) e la disinvolta ragazza di cui si era innamorato: più grande di lui, troppo esperta della vita, una personalità troppo invadente, soprattutto non vergine. Decisamente non adatta a diventare regina, a differenza di Diana.
Carlo si piegò al volere della madre e nel luglio del 1981 portò all’altare Diana Spencer senza mai interrompere la relazione con Camilla: un “matrimonio affollato”, come disse Diana in un’intervista post-separazione, ormai entrata nel lessico comune.
Diana morì pochi anni dopo quell’intervista e subito dopo essere diventato vedovo per la Chiesa Anglicana, Carlo cercò di introdurre a corte l’amore di sempre, trovando però l’ostracismo della madre che, scrive Bower nel libro, dopo “qualche Martini di troppo e con sorpresa di Carlo rispose con rabbia che non avrebbe perdonato il suo adulterio, né avrebbe perdonato Camilla per non averlo lasciato solo e permettergli di ricostruire il suo matrimonio“.
Nella stessa occasione, sempre secondo Bower, la regina definì Camilla “una donna malvagia“ e rincarò la dose dicendo di “non voler avere niente a che fare con lei“: Carlo tornò quindi in lacrime dalla fidanzata. Elisabetta II non era l’unico membro della famiglia a detestare Camilla: non la sopportava la regina madre e ancor meno il padre di Carlo, Filippo d’Edimburgo, che la chiamava amabilmente Rottweiler.
La linea dura della sovrana si ammorbidì solo nel 2002 con la morte della regina madre: non partecipò a una festa di compleanno del figlio giudicando inopportuna la presenza di Camilla ma diede il suo assenso alle nozze celebrate nel 2005. Anche in questo caso, però, rese chiara la sua posizione: non la invitò mai a eventi ufficiali fino alla vigilia delle nozze e disse che era rimasto “troppo poco oro gallese per poter forgiare le fedi nuziali”.
Solo un matrimonio civile nella Windsor Hall e una semplice benedizione da parte dell’Arcivescovo di Canterbury. Inoltre, un ricevimento ai minimi termini e senza sfarzo durante il quale la regina mai rivolse la parola alla nuora, la quale secondo Bower non faceva altro che ripetere “Non ci posso credere”.
Solo negli ultimi ani la regina Elisabetta sembra diventata più disponibile nei confronti della nuora, che un giorno diventerà regina a fianco del marito Carlo. Forse…
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